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DI CHI SI FIDA LA GENTE? IL RUOLO DEL RICERCATORE COMUNICATORE



In alto una delle numerose slide che sono state illustrate ieri al seminario "Comunicazione scientifica, Relazioni con media, pubblico e imprese" alle  Officine Cantelmo di Lecce.

Una occasione per valutare come è cambiata nel tempo la percezione dei cittadini verso la scienza rispetto ai dati presentati da Eurobarometro  in occasione del Primo forum europeo sul giornalismo scientifico, tenutosi a Barcellona (Spagna) il 3 e 4 dicembre 2007, insieme ad altri due studi che hanno raccolto le opinioni di ricercatori e professionisti dei media sulle loro esperienze e punti di vista in materia di comunicazione scientifica e mezzi di comunicazione.

Alla luce delle difficoltà riscontrate da molti giornalisti nel comprendere quanto scritto o affermato dai ricercatori, una delle conclusioni principali dell'Eurobarometro aveva infatti sorpreso molti partecipanti del forum. Alla domanda: «Preferisce che le informazioni scientifiche le vengano presentate da giornalisti o da scienziati?», il 52% ha scelto gli scienziati, mentre solo il 14% ha optato per i giornalisti. Chi ha scelto gli scienziati l'ha fatto perché riteneva che le informazioni sarebbero state più affidabili e precise.

Ma alla domanda se gli scienziati si sforzano di informare i cittadini del loro lavoro, il 62 % degli intervistati italiani risposero negativamente.

Una situazione che sta lentamente cambiando, e di cui si è parlato ieri alla Scuola di Otranto, in quanto sta nascendo una nuova figura  dedicata alla formazione in comunicatori scientifici. Un tema già sollevato anche dalla Commissione europea (European Guide to Science Journalism Training) che  ha anche sottolineato il fatto che molti contratti di finanziamento a titolo del Settimo programma quadro prevedono proprio attività di comunicazione per gli scienziati.

Gli atti dei due interventi di Beatrice Bressan (CERN) e Claudio Pasqua, moderati da Elisabetta Durante (DISTI, UGIS, ITWIIN),  verranno a breve pubblicati su Gravità Zero, oltre che sul sito ufficiale del seminario, e si inseriscsono nello scenario della XXIII edizione del   Seminario Nazionale di Fisica Nucleare e Subnucleare, più noto come Scuola di Otranto.


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1 commento

Marco ha detto...

Alla domanda: «Preferisce che le informazioni scientifiche le vengano presentate da giornalisti o da scienziati?» io avrei risposto: da nessuno dei due.
Che gli scienziati si preoccupino anche di divulgare sarebbe sicuramente positivo, ma credo poco realista. Lo scienziato ha già il suo bel da fare e forse è meglio che concentri i suoi sforzi sulla ricerca. Riguardo al giornalista, beh si, quello di divulgare sarebbe il suo compito, ma ad oggi, questo compito lo svolge male. Parlo dei giornalisti che rispondono ad una testata (anche online) o telegiornale, coloro che fanno parte dei media "classici", i "non indipendenti, i "generalisti specializzati dell'ultima ora". Ci vorrebbero più giornalisti scientifici, ma di quelli veri, di quelli che hanno seguito una formazione realmente scientifica e che allo stesso tempo siano liberi da condizionamenti di vario genere. Difficile, se fai il giornalista, di solito, a qualcuno devi rispondere.
E allora che facciamo , non divulghiamo?
Ben venga la formazione dei nuovi comunicatori scientifici, ma nel frattempo?
Io penso che una figura capace di intermediare tra la notizia scientifica e il lettori che cercano informazioni già esista ed è quella dei bloggers scientifici. Figura che andrebbe valorizzata maggiormente ed a cui dovrebbe essere messa a disposizione una migliore vetrina.
Prendiamo solo l'ultimo caso di qualche giorno fa, quello dei neutrini che sembra si divertano a correre più veloci della luce; la notizia è stata sparata dai media come una costatazione di fatto: è così, ve lo diciamo noi, stop. Risultato, oggi, la stragrande maggioranza delle persone crede che tra qualche anno si potrà viaggiare nel tempo e che il vecchio Einstein si era sbagliato. Quanti però hanno avuto la possibilità di sapere (e quindi di leggere) i buonissimi articoli che la blogsfera scientifica italiana ha prodotto in questi giorni sull'argomento? Quanti sanno che su Gravità Zero, da Tizio, da Caio, da Sempronio... si è parlato in modo serio e competente dell'argomento?
E questo è solo l'ultimo caso.
Purtroppo oggi La Scienza viene trattata come uno dei tanti beni di consumo che vanno sponsorizzati e venduti senza preoccuparsi troppo delle modalità e dei contenuti, purchè si faccia in fretta perchè altrimenti si rischia di perdere "il treno dell'emozionalità e dell'interesse" dei lettori e di conseguenza il ritorno economico o di immagine o, addirittura, politico (vedi tunnel fantasma del ministro dell'istruzione).
Il consiglio è quello che difronte a notizie ed informazioni importanti come quelle scientifiche, la cosa migliore è aspettare per il polverone dei media si posi, lasciando il tempo materiale al blogger scientifico competente di ponderare, valutare e poi comunicare. Il problema rimane comunque sempre quello: e chi lo dice al lettore dove andare ad informarsi in modo serio? Chi gli dice dove trovare Tizio, Caio o Sempronio che gli spiegano come stanno davvero le cose? Io ci ho messo circa un anno e mezzo per strutturare il mio bel feed reeder, ho i miei Tizi, Cai e Semproni a cui rivolgermi quando ho bisogno di sapere e comprendere; ogni tanto lo ritocco, lo sistemo, lo aggiorno e poi riparto. Ma può essere questo il sistema? Certo che no!.
Bisogna trovare un modo per semplificare ed incentivare l'avvicinamento del lettore interessato ai bloggers scientifici che sono in grado di rispondere alla richiesta si informazioni scientifiche... un modo ci sarà! (ci sto pensando...)
Un saluto
Marco