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DIALOGHI SUL CERVELLO A BRUXELLES



Possono le tecniche di visualizzazione del cervello leggere anche i nostri pensieri? Ha senso conoscere il rischio genetico di sviluppare malattie neurodegenerative attualmente incurabili?

Quali gli effetti collaterali della stimolazione cerebrale profonda, che attraverso l’impianto di elettrodi nel cervello permette di trattare i sintomi di alcune malattie, come per esempio il Parkinson?

Si conclude oggi a Bruxelles il progetto europeo “bid-brains in dialogue”.
Medici, neuroscienziati, filosofi, avvocati, cittadini e pazienti si sono confrontati sull’uso di neuroimmagini, stimolazione cerebrale profonda e medicina predittiva legata a test genetici

Coordinato dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste si tratta di un incontro per presentare e discutere i risultati di tre anni di iniziative - workshop internazionali, tavole rotonde, pubblicazioni – e riflettere sull’importanza di costruire un dialogo tra diversi attori sociali sulle neuroscienze e le implicazioni etiche legate all’uso di nuove tecnologie: neuroimmagini, stimolazione cerebrale profonda e test genetici predittivi.

Il progetto “bid - brains in dialogue” – finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del VII Programma quadro e coordinato dal Laboratorio Interdisciplinare della Sissa di Trieste - è partito nel 2008.

Obiettivo: promuovere il dialogo tra scienziati, medici, pazienti, avvocati, sociologi, filosofi, comunicatori della scienza, giornalisti e cittadini. Facilitare il confronto sull’impiego di tecnologie innovative, discuterne potenzialità e limiti.

Tra gli interventi ricordiamo: Thomas E. Schlaepfer (University of Bonn, Germany and The Johns Hopkins University, USA), Katherine Payne (University of Manchester, UK), Verena Schmocker (Parkinson Association Switzerland), Philippe Cupers (Health Directorate, European Commission), Guido Martinelli (Sissa), Lino Paula (European Research Area Directorate, European Commission), Walter Glannon (Department of Philosophy, University of Calgary, Canada) e Beatrice Roth (European Dana Alliance for the Brain).


Simona Regina

Ufficio Stampa
SISSA
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