PROFESSIONE GIORNALISTA
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Siamo in grado di distinguere l’effetto dei giornali sul pubblico rispetto ad altri media? No.
La scienza trattata dai media ha qualche effetto sui comportamenti della gente? Forse.
I media danno informazioni corrette sulla scienza? Qualche volta.
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Un buon giornalista, ma anche un divulgatore scientifico, o un ricercatore che intenda comunicare al grande pubblico, dovrebbe conoscere innanzitutto le tecniche della comunicazione tradizionale, per evitare di commettere gli errori tipici della propria categoria.
La scienza e la tecnologia sono entrate prepotentemente nella nostra società ed il libro presenta e commenta i cambiamenti intervenuti nel mestiere e quelli che verranno nel giornalismo futuro. Affronta la gestione delle informazioni nelle sue varie forme e in rapporto alle varie tecnologie. Attualmente con queste nuove tecnologie la carta stampata passa in secondo piano per quel che riguarda la divulgazione scientifica e qui si affronta il problema della gestione delle informazioni nelle sue varie forme e spiega anche come difendersi dalla voglia del giornalista di fare sensazione.
Quando la scienza apparve sui media, venne trattata come un caso speciale; solo successivamente si è capito che la notizia scientifica ha la stessa dignità di ogni altra notizia, e va trattata al pari di un pezzo di politica, sport o economia.
Delicato, ad esempio, il problema del controllo delle fonti e della correttezza delle informazioni.
Il volume illustra i diversi modi con cui deve essere trattata l’informazione dal punto di vista concettuale e linguistico. In merito alla scrittura e alle forme di rappresentazione della notizia scientifica il punto chiave è una questione lessicale: le discipline scientifiche hanno a disposizione un lessico specialistico e una terminologia tecnica, che possono presentare difficoltà di comprensione e decifrazione. Al divulgatore, quindi, il compito di comunicare con semplicità temi complessi. Il giornalista deve togliere sacralità alla scienza e portarla a livello delle altre discipline, avvicinando il pubblico tramite i meccanismi della comunicazione.
Scienziati e ricercatori scoprono e approfondiscono, gli inventori creano, ma chi ha le capacità di trasmettere al grande pubblico tutto questo? Ed in quale modo? A questi ed altri quesiti risponde Papuzzi in questo manuale, che ci racconta la professione del GIORNALISTA.
Alberto Papuzzi
Professione Giornalista
318 pag. Donzelli Editore, 2003 - Milano
Quando la scienza apparve sui media, venne trattata come un caso speciale; solo successivamente si è capito che la notizia scientifica ha la stessa dignità di ogni altra notizia, e va trattata al pari di un pezzo di politica, sport o economia.
Delicato, ad esempio, il problema del controllo delle fonti e della correttezza delle informazioni.
Il volume illustra i diversi modi con cui deve essere trattata l’informazione dal punto di vista concettuale e linguistico. In merito alla scrittura e alle forme di rappresentazione della notizia scientifica il punto chiave è una questione lessicale: le discipline scientifiche hanno a disposizione un lessico specialistico e una terminologia tecnica, che possono presentare difficoltà di comprensione e decifrazione. Al divulgatore, quindi, il compito di comunicare con semplicità temi complessi. Il giornalista deve togliere sacralità alla scienza e portarla a livello delle altre discipline, avvicinando il pubblico tramite i meccanismi della comunicazione.
Scienziati e ricercatori scoprono e approfondiscono, gli inventori creano, ma chi ha le capacità di trasmettere al grande pubblico tutto questo? Ed in quale modo? A questi ed altri quesiti risponde Papuzzi in questo manuale, che ci racconta la professione del GIORNALISTA.
Alberto Papuzzi
Professione Giornalista
318 pag. Donzelli Editore, 2003 - Milano
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