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POWERPOINT CI RENDE STUPIDI?



"PowerPoint ci rende stupidi!" non è una affermazione di uno studente ma di un generale americano!

Andrea Mameli dal suo blog ci informa che:

Se i titoli della stampa nordamericana sono eloquenti ["U.S. military's PowerPoint addiction" oppure "We've met the enemy - and it's PowerPoint" o ancora: Guns and Bullet Points: U.S. Military Combats PowerPoint (Yes, PowerPoint) le affermazioni dei generali non sono da meno: "PowerPoint ci rende stupidi" (Generale James N. Mattis), "Senza le slide avremmo vinto questa guerra" (Generale Stanley McChrystal). Il perché? Forse la spiegazione più chiara la fornisce il Generale H.R. McMaster: "It's dangerous because it can create the illusion of understanding and the illusion of control".

Sarebbero affermazioni interessanti e originali, se non fossero state anticipate almeno trent'anni prima da uno dei padri della scienza del XX secolo: Richard Feynman, Premio Nobel per la Fisica.

Feynman condannava l'uso nelle slide delle "pallottole" (in inglese bullets) cioè quei cerchietti neri posti sulle frasi riassuntive dei dossier.

Una sola precisazione: quando Feynman affermò questo, Powerpoint, che è un prodotto commerciale a tutti noto, non era ancora nato, dunque le sue considerazioni non si basavano sul "prodotto", ma sul concetto e sul modo di usare le presentazioni. Non è dunque PowerPoint sotto accusa ma il modo in cui lo si usa.

Secondo Feynman:
"Nei dossier e nelle diapositive sparavano raffiche di quelle stramaledette pallottole"

Feynman lo disse in una occasione molto importante e particolare: aveva avuto dal Governo americano l'incarico di indagare nell'ambiente tecnico e scientifico le cause che avevano portato alla terribile esplosione del Challenger.

Un evento mediatico di portata mondiale, amplificato dal fatto che veniva seguito in diretta da tutte le famiglie americane (anche quelle che si disinteressavano di scienza) in quanto per la prima volta saliva a bordo una persona comune, una insegnante elementare, Christa McAuliffe. selezionata dalla NASA per essere la prima insegnante a portare alle famiglie americane il messaggio di un programma spaziale.





Feynman smontò una a una le dichiarazioni della "sicurezza" NASA e dimostrò come una cattiva gestione dei controlli da parte della amministrazione, una sciocchezza, avesse causato il disastro.

Il disastro era stato causato dagli O-ring. Anelli di gomma (in gergo guarnizioni) che avrebbero dovuto "tenere insieme" il segmento inferiore del razzo a propellente solido (Solid-fuel Rocket Booster, SRB). Il cedimento venne causato quindi dalla combinazione della cattiva progettazione e delle basse temperature dell'ultima missione. Gli ingegneri del costruttore Morton Thiokol degli SRB erano a conoscenza del problema e avvertirono di non effettuare il lancio, ma questi avvisi non furono comunicati adeguatamente alla NASA.

Un costo di pochi dannati dollari (tale era il costo degli O-ring) che causò un danno immenso, parecchi miliardi di dollari , soprattutto di immagine alla amministrazione NASA.

Tra le varie motivazioni del disastro, Feynman descrive la presenza di "rapporti con pallottole nere".

Scrive Feynman:

Abbiamo guardato il sommario del rapporto. Come sempre, tutto era segnato con pallottole nere. La prima riga diceva:

  • L'assenza di buona tenuta secondaria del giunto da campo è molto critica e dovrebbero essere inseriti appena possibile dei sistemi per ridurre la rotazione del giunto, per ridurne la criticità

Poi, verso la fine:

  • L'analisi dei dati esistenti indica che è sicuro continuare a fare volare il progetto esistente fintanto che le perdite di ogni giunto vengano controllate" con una stabilizzazione a 14 atmosfere"

Rimasi colpito dalla contraddizione: "Se è molto critico", come può essere "sicuro" continuare a volare? Che logica è mai questa?"

Troverete l'intera descrizione del rapporto "Challenger" nel celebre "Che t'importa di cosa dice la gente?" che consiglio vivamente di leggere. Un libro che "apre la mente" e che permette a chiunque di ragionare con la propria coscienza intellettuale.










APPROFONDIMENTI

Su Richard Feynman abbiamo scritto:

- Sta scherzando, Mr Feynman?
- Feynman: le sue lecture sul web grazie a Bill Gates




8 commenti

paopasc ha detto...

Concordo. Magari nelle intenzioni del relatore non erano altro che highlights, ma non hanno tenuto conto dell'effetto cronologia: le ultime cose che si leggono sono quelle che si ricordano di più.

Anonimo ha detto...

Splendido post e interessantissima questione.
Da grande estimatrice delle presentazioni (non necessariamente targate Microsoft!) e delle loro immense potenzialità didattiche, non posso non sentirmi sanamente provocata.
Sottolineerei maggiormente, tuttavia, che la responsabilità di una comunicazione corretta ed efficace non sta solo in chi confeziona rapporti sotto forma di presentazioni, ma anche in chi le riceve e le esamina; bullets o non bullets, insomma, la comunicazione è faccenda di due soggetti, emittente e ricevente.
Riprendendo il commento di Feynman sulla faccenda dei giunti difettosi, infatti, risulta evidente che i destinatari di quegli studi sarebbero dovuti saltare sulla sedia leggendo il primo dei due bullets citati, nonostante il secondo sostanzialmente lo smentisse. Ed evidente che invece non vi fecero caso.

m. grazia ortore ha detto...

Trovo Feynman uno dei fisici più abili nel comunicare, quindi...rifletterò su questa analisi!
Bel posto, qui!

Linguaggio Macchina ha detto...

Richard Phillips Feynman era avanti rispetto agli altri di almeno 20 anni... :)

Annarita ha detto...

Le affermazioni dei generali sono miopi. Il problema non è Power Point et similia, ma l'uso che se ne fa, come in maniera lungimirante affermava 30 anni fa quel gran genio di Feynman!

Utilizzo correntemente le slide nella didattica e le utilizzano anche i miei alunni per realizzare dei lavori creativi e originali. Nè io né loro siamo diventati "più stupidi" per questo.

Le cause del disastro del Challenger sono ben altre: incuria, superficialità nella gestione dei conrolli e un certo grado di imbecillità, direi.

Lascino in pace Power Point ché non c'entra nulla con tutto ciò.

Non sono gli strumenti in sé ad essere pericolosi, ma l'utilizzo che se ne fa.

Ciao, Claudio. Un articolo interessante come il tuo solito.

annarita

Linguaggio Macchina ha detto...

Annarita sono d'accordo con te.
Aggiungo una citazione riguardo PowerPoint e la NasA con riferimenti all'incidente al Challenger (1986) e all'incidente al Columbia (2003):
http://www.edwardtufte.com/bboard/q-and-a-fetch-msg?msg_id=0001yB&topic_id=1
PowerPoint Does Rocket Science--and Better Techniques for Technical Reports

Annarita ha detto...

Grazie, Andrea, della succulenta segnalazione. Ho letto quanto basta per farmene un'idea. Ne finirò con calma la lettura, ma direi che quanto ho già letto rende bene il significato.

OT: hai ricevuto la mia mail di oggi?

Claudio Pasqua ha detto...

Grazie a tutti per le interessanti riflessioni. E soprattutto un grazie ad Andrea Mameli, per lo spunto iniziale nel suo articolo e i suoi approfondimenti utilissimi sull'argomento. Tra l'altro ho visto che ha pubblicato dei nuovi interessanti documenti.


@Paopasc: sicuramente non si può sottovalutare l'effetto Recency


@Vittoria
Come te, non usando prodotti Microsoft (ho un altro sistema operativo) non uso PowerPoint ma faccio ugualmente largo uso delle presentazioni. E trovo che abbiamo una potenzialità enorme: l'importante è, come dici tu, usarle con criterio, non sottovalutando neppure l'impatto grafico-visivo.


@M.Grazia
Devo dire che anche fisiciaroundtheworld non scherza in quanto a spunti interessanti:-)
Ci sto facendo un giretto e magari ci scapperà qualche nuovo post in futuro...


@Annarita
Certamente non si può generalizzare. Tanto è vero che anche io faccio largo uso delle slide durante i convegni o le lezioni.

Ma è un po' come avessi titolato "L'auto ci rende più pigri!"
Farei una affermazione molto vicina al vero, tuttavia dovrei spiegare che il problema non è nell'auto ma nel guidatore :-)