Lhc è donna! Lo avevamo scritto giorni fa su Gravità Zero e qui lo ribadiamo!
Per chi, più che a veline e a letterine, è d'accordo nel riconoscere il fascino di chi usa la materia grigia nel proprio lavoro, piuttosto che lustrini e paiette, non dovrebbe mancare a questo appuntamento-esposizione di immagini di donne italiane che, queste sì, hanno dato lustro all'Italia nel campo - tutt'altro che effimero - della conoscenza scientifica!
Sono le donne il cui operato ha dunque portato all'avvio di Lhc - il più complesso strumento scientifico della storia - avvenuto il 10 settembre al Cern di Ginevra. Inizia da Lecce il tour italiano ed europeo di questa mostra ideata dalla giornalista scientifica Elisabetta Durante per il Distretto dell’Informazione Scientifica e Tecnologica (DISTI), nuova realtà nata per diffondere la cultura e l’informazione scientifica, alla quale hanno aderito tutte le Università e i maggiori centri di ricerca della Puglia.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 19 al 25 settembre (orari 11-13 e 17-20); nel pomeriggio del 23 sarà visitata dal Rettore dell’Università prof. Domenico Laforgia ed altre personalità.
Sponsorizzata dal seminario nazionale di fisica nucleare e subnucleare e dall’Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn, sezione Bari e Lecce), la mostra dà un volto alle storie di ricercatrici cui affidato il racconto di un progetto tra i più affascinanti della ricerca e della tecnologia.
Le foto sono di Mike Struik, un ricercatore del Cern. Il suo ruolo è stato fondamentale, giacche la mostra è fatta di fotografie ambientate nell’ambiente di lavoro delle ricercatrici: un ambiente posto a cento metri di profondità sotto terra e completamente inaccessibile agli estranei.
Hanno collaborato la pugliese Paola Catapano e Manuela Cirilli del Cern, e Roberta Antolini dell’Infn.
Per chi, più che a veline e a letterine, è d'accordo nel riconoscere il fascino di chi usa la materia grigia nel proprio lavoro, piuttosto che lustrini e paiette, non dovrebbe mancare a questo appuntamento-esposizione di immagini di donne italiane che, queste sì, hanno dato lustro all'Italia nel campo - tutt'altro che effimero - della conoscenza scientifica!
Sono le donne il cui operato ha dunque portato all'avvio di Lhc - il più complesso strumento scientifico della storia - avvenuto il 10 settembre al Cern di Ginevra. Inizia da Lecce il tour italiano ed europeo di questa mostra ideata dalla giornalista scientifica Elisabetta Durante per il Distretto dell’Informazione Scientifica e Tecnologica (DISTI), nuova realtà nata per diffondere la cultura e l’informazione scientifica, alla quale hanno aderito tutte le Università e i maggiori centri di ricerca della Puglia.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 19 al 25 settembre (orari 11-13 e 17-20); nel pomeriggio del 23 sarà visitata dal Rettore dell’Università prof. Domenico Laforgia ed altre personalità.
Sponsorizzata dal seminario nazionale di fisica nucleare e subnucleare e dall’Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn, sezione Bari e Lecce), la mostra dà un volto alle storie di ricercatrici cui affidato il racconto di un progetto tra i più affascinanti della ricerca e della tecnologia.
Le foto sono di Mike Struik, un ricercatore del Cern. Il suo ruolo è stato fondamentale, giacche la mostra è fatta di fotografie ambientate nell’ambiente di lavoro delle ricercatrici: un ambiente posto a cento metri di profondità sotto terra e completamente inaccessibile agli estranei.
Hanno collaborato la pugliese Paola Catapano e Manuela Cirilli del Cern, e Roberta Antolini dell’Infn.
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