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ENERGIA FOTOVOLTAICA RENDE IL DOPPIO CON VERNICE SPECIALE SCOPERTA AL MIT


L'idea di concentrare la luce solare non è nuova: viene solitamente fatta risalire agli specchi ustori di Archimede, durante l'assedio di Siracusa del 212 a.C.

Ma l'importante innovazione nello sfruttamento dell'energia solare che è stata messa a punto in questi giorni nei laboratori del Dipartimento di Electrical Engineering & Computer Science del MIT rivoluzionerà probabilmente la possibiltà di convertire energia dal sole a costi sempre più competitivi.

E' stata infatti pubblicata su Nature questa settimana la recente scoperta condotta da cinque ricercatori del MIT con la quale sembra possibile migliorare notevolmente l'efficienza delle cellule fotovoltaiche.

"We report single- and tandem-waveguide organic solar concentrators with quantum efficiencies exceeding 50% and projected power conversion efficiencies as high as 6.8%"

[Immagine da Sciencemag.org]

Niente male se pensiamo che attualmente i pannelli solari hanno una efficienza di conversione che si attesta appena tra il 10 e il 15% dell'energia che ricevono, mentre il costo di un Kwh prodotto con il fotovoltaico è di circa 15-20 centesimi di euro, contro i 5 circa del carbone. Ancora troppo elevato per essere competitivo.

Se fino ad oggi gli sforzi per rendere più competitiva l'energia solare rispetto ad altre fonti energetiche era indirizzata a migliorare l'efficienza delle celle solari, ecco arrivare una intuizione che affronta il problema alla radice. Anziché cercare di costruire celle fotovoltaiche migliori, il team del MIT ha pensato a come far arrivare più luce a quelle di cui già disponiamo.

L'intuizione è quella di sfruttare l'energia della luce facendola "rimbalzare" dalla superficie fino ai bordi. Per trasformarla in energia è sufficiente quindi sistemare le cellule fotovoltaiche solo lungo la cornice. Meno celle=meno superfice totale=meno costi.

Inoltre ogni cella fotovoltaica giù esistente potrà essere riconvertita (basterà piazzare la pellicola organica sulla sua superficie).

Un'idea non nuova c'è da dire: nel lontano 1970, impregnando lastre di plastica con dei coloranti, fu tentato un esperimento analogo, poi abbandonato perché l'efficienza era molto inferiore a quella attesa (la luce si disperdeva prima di arrivare ai bordi).

Mentre il G8 discute sulla possibilità di realizzare un migliaio di centrali nucleari nel mondo, questa intattesa notizia porta una ventata di speranza e di ottimismo ai sostenitori delle energie rinnovabili come il fotovoltaico.

PER APPROFONDIRE

  • MIT News Office, July 10, 2008: "MIT opens new 'window' on solar energy Cost effective devices expected on market soon"
  • Fact Sheet: MIT's solar concentrators MIT News Office
  • "High-Efficiency Organic Solar Concentrators for Photovoltaics" Science, 11 July 2008: Vol. 321. no. 5886, pp. 226 - 228.
  • National Science Foundation Press Release 08-118: "A Colorful Approach to Solar Energy"
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