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PISTORIUS VERSO LE OLIMPIADI


Una sentenza che farà discutere quella di ieri del Tas di Losanna che ha accolto l'istanza di Oscar Pistorius, velocista sudafricano e 21enne studente universitario e riconosciuto quest'anno da Time come uno dei primi 100 tra uomini e donne più influenti al mondo.

Pistorius corre con protesi in fibra di carbonio al posto della gambe e si è battuto contro l'esclusione dalle gare per normodotati, decisa dal Consiglio della Federatletica mondiale il 14 gennaio, in base ai test fatti all'Istituto di biomeccanica e ortopedia di Colonia.

Il caso Pistorius va molto al di là di una pur complessa decisione che riguardi la partecipazione di un atleta disabile alle gare olimpiche dei normodotati.
Come spiegato in una bella intervista all'atleta di questo mese su Moeubius

[qui l'intervista]

Pistorius era stato sottoposto a una serie di analisi all’Istituto di biomeccanica dell'Università di Colonia per determinare se nonostante la menomazione può considerarsi, almeno in pista, un atleta "normale".

Gert Peter Bruggemann, l'esperto incaricato dalla Federazione internazionale di atletica (Iaaf ) e professore di biomeccanica all'Università di Colonia, a novembre 2007 aveva svolto con Pistorius una batteria di test dal quale l'atleta disabile risulta avvantaggiato dalle sue protesi. (più del 30%) se confrontato con qualcuno che non usa le protesi.

«Abbiamo esaminato lui e altri cinque quattrocentisti che hanno tempi simili ai suoi: Oscar ha una capacità aerobica inferiore rispetto a loro e una capacità anaerobica uguale, il che significa che se ha fatto gli stessi risultati è perchè è stato favorito dalle protesi. Queste sono in fibra di carbonio e, ad ogni appoggio, restituiscono il 90% dell'energia trasmessa alla pista anzichè il 60% come un piede umano» ha spiegato Bruggemann.

Opposto, però, il parere di ieri del collegio giudicante del Tas che ritiene che la Iaaf non abbia prodotto "prove sufficienti" relative a "vantaggi metabolici" e a "effetti biomeccanici" derivanti dall'uso delle protesi

Il 21enne mezzofondista ha subito a soli undici mesi l’amputazione di entrambe le gambe per una grave malformazione ossea, ma per camminare e adesso anche per correre gli sono state inserite due protesi in carbonio.

La sentenza è stata, dobbiamo dirlo, per ora rivela più risvolti più legali che scientifici: facciamo notare infatti che il tribunale ha sentenziato che al momento "non esistono elementi scientifici sufficienti" per dimostrare che Pistorius tragga vantaggio dall'uso delle protesi.
Questa sottile affermazione può avere importanti risvolti legali: Mino Auletta, l'avvocato italiano che presiede il Cias, l'organo che controlla l'operato del Tas, spiega su gazzetta.it le motivazioni che hanno portato a questa storica sentenza.

Boccia invece senza appello l'"eleggibilita'' olimpica fra i normodotati il prof. Antonio Dal Monte, già direttore dell'Istituto di Scienze dello Sport e biomeccanico, che afferma in una intervista: "Gli avversari dovrebbero rifiutarsi di gareggiare con Pistorius. E se lui fosse furbo farebbe in modo di non raggiungere il minimo olimpico".
E continua: "Non si tratta di protesi normali, ma di aggeggi bionici mutuati dalle zampe degli uccelli corridori, come struzzi o emu".

Attualmente Pistorius detiene il record del mondo per amputati su tutte e tre le distanze su cui corre: 10.91 sui 100, 21.58 sui 200 e 46.56 sui 400.
A questo punto, per partecipare ai 400, Pistorius dovrà ottenere il tempo minimo per partecipare alle Olimpiadi abbattendo la barriera dei 45' e 55''.
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1 commento

blu-flame ha detto...

più che per il caso in sé a mio parere è problematica la questione che considerando normale una protesi così complessa in una gara simile potrebbe sdoganare tutta una serie di orpelli per migliorare le performance.
Fino ad oggi il massimo è stato quello di trovare nuove mescole per le scarpe o poco più.
Cosa succederebbe se al posto delle scarpe venissero utilizzati oggetti in carbonio tali da permettere l'aumento della falcata in una maratona?
scarpe con smorzatori meccanici multistadio?
coperture per le gambe od il torso per aumentare l'aerodinamica?

dopotutto tutte queste cose sarebbero tecnologicamente simili alle molle in carbonio dello sfortunato signore di cui sopra.
Ma forse stiamo parlando non esseri umani 1.0 ma di veri e propri cyborg.