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PSORIASI: SERIO PROBLEMA PER 2 MILIONI E MEZZO DI ITALIANI. SI APRE UNA SPERANZA

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce circa 125 milioni di persone nel mondo (il 3 percento dell'intera popolazione mondiale) ed è un problema per circa due milioni e mezzo di italiani: una patologia per cui ancora oggi non esiste una cura risolutiva.
Visita dermatologica - Shutterstock

Le lesioni compaiono soprattutto su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione lombo-sacrale, mani e piedi: possono causare dolore o prurito e interferire con la vita lavorativa, sociale e personale di tutti i giorni, creando anche gravi disagi a chi ne soffre.

Lo scorso 29 Ottobre si è festeggiato il World Psoriasi's Day (GiornataMondiale della Psoriasi). Dieci anni di battaglie che hanno portato ad un risultato che lascia sperare: l’organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto la patologia come una malattia non trasmissibile grave che ha un significativo impatto psicosociale e richiede una sensibilizzazione pubblica.

A pieni voti, la psoriasi entra a far parte della salute globale, un risultato ottenuto grazie all’impegno e la perseveranza delle Associazioni dei pazienti di tutto il mondo come l’ADIPSO (Associazione per la Difesa degli Psoriasici).
Per far comprendere ai nostri lettori cosa significa essere affetti da psoriasi abbiamo intervistato la Sig.ra Marianna D.C. :

Come ha scoperto di essere affetta da psoriasi?
“Inizialmente ho accusato un forte prurito che ho sottovalutato fino alla comparsa delle macchie”

Marianna, ci descriva in un’unica parola la patologia da cui è affetta
“Incubo”

Crede che le cure al giorno d’oggi disponibili siano efficaci?

“Non posso negare il fatto che apportino sollievo, ma il problema resta. La gente mi guarda e a volte mi evita pensando chissà quale malattia io abbia”.

Il suo problema maggiore è il giudizio della gente?

“Si. Le macchie, il prurito diventano parte di te,della tua persona, ma lo sguardo e l’atteggiamento delle persone è quello che ferisce maggiormente”.

Non adopera i prodotti in commercio mirati al camouflage delle macchie?
“Si, ma non trovo siano molto efficaci e di lunga durata”.

La testimonianza di Marianna riesce a far comprendere ad ampio raggio quale siano le difficoltà maggiori riscontrate dal paziente affetto da psoriasi, ma vediamo nel dettaglio come si presenta questa patologia.


La psoriasi causa infiammazioni permanenti sulla pelle - Shutterstock 

Per definizione la Psoriasi è definita “patologia multifattoriale”, ovvero, causata sia da fattori ambientali che genetici.

Fattori genetici: la presenza nell’ambito familiare della patologia ha mostrato la presenza di fattori genetici predisponenti ad es. i parenti di primo grado di pazienti affetti da Psoriasi mostrano un rischio 10 volte superiore rispetto alla popolazione di sviluppare la malattia.

Fattori ambientali: individuiamo tra questi i cosiddetti “trigger” (fumo, alcool, stress )che agiscono in soggetti con predisposizione genetica scatenando e aumentando le manifestazioni della patologia.

Esistono vari tipi di psoriasi. Quella più comune è definita “volgare”, caratterizzata da placche di forma pressoché ovale di dimensioni variabili, squamose e di colore grigio. La psoriasi può comparire ad ogni età, vi è un’incidenza maggiore negli adulti nei quali fattori genetici e trigger possono maggiormente manifestarsi.

L’aspetto più preoccupante è quello psicologico, come ha manifestato ampiamente Marianna D.C. La comparsa sulla cute delle macchie limitano il paziente nelle sue attività quotidiane a livello psicologico con l’insorgenza di sintomi quali: depressione, stigmatizzazione sociale.


Qual è il ruolo del sistema immunitario nella patologia?


Quando è in atto un’infezione, il nostro sistema immunitario produce delle molecole proteiche chiamate citochine che fungono da messaggeri tra le cellule immunitarie. Una delle citochine coinvolte nell’insorgenza della patologia è IL-17 A che causa prurito e rossore, inoltre, le cellule epiteliali accelerano la loro attività comportando la formazione delle placche.


Quali sono i principali trattamenti?


I trattamenti principali sono direzionati verso un approccio topico con l’utilizzo di creme e gel e/o una terapia sistemica. Tuttavia, resta comunque il bisogno di cercare nuovi trattamenti che portino alla risoluzione di tutti i sintomi dato la continua insoddisfazione dei pazienti.
UNA TERAPIA EFFICACE CONTRO LA PSIORIASI 


Visita dermatologica - Shutterstock 

Finalmente, dopo molti anni, si è arrivati ad un notevole traguardo firmato Novartis. Il suo nome è Secukinumab e rappresenta l’ultima innovazione in campo farmaceutico. È un anticorpo monoclonale che agisce legando selettivamente IL7-A modulandone l’attività.

Cos’è un anticorpo monoclonale?

Gli anticorpi monoclonali (mAb) costituiscono un insieme di anticorpi identici fra loro in quanto sono prodotti da linee cellulari provenienti da un solo tipo di cellula immunitaria (quindi un clone cellulare). - Wikipedia -

Secukinumab rappresenta la prima terapia selettiva di targeting specifico verso una particolare proteina. È stato collaudato in due diversi studi che hanno coinvolto pazienti con psoriasi a placche di diversa natura. Ai partecipanti sono stati somministrati per via sottocutanea due diversi dosaggi della cura per 12 settimane, a cui è seguita una terapia di mantenimento fino alla 52esima settimana. È attualmente in attesa per l’autorizzazione dell’immissione in commercio da parte delle autorità competenti e in fase di studio per altri tipi di malattie autoimmuni come la spondilite alchilosante. 

Il 21 novembre a Basilea, Novartis ha annunciato che il Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP, Comitato per i Medicinali per Uso Umano) ha espresso un parere positivo, raccomandando l’approvazione di Secukinumab, come trattamento sistemico di prima linea per la psoriasi.
“E' una bella notizia per i pazienti che soffrono di psoriasi” dice il Prof. Girolomoni, Direttore del Reparto Dermatologia dell'Ospedale Civile Maggiore di Verona Borgo Trento e della Cattedra e Scuola di Specializzazione in Dermatologia, “e lo è sicuramente anche per la comunità scientifica. Questo parere ci permetterà di cambiare radicalmente il nostro modo di gestire la malattia e l'approccio terapeutico al paziente con psoriasi da moderata a severa”. 

“L’opinione positiva del CHMP per Secukinumab come trattamento di prima linea della psoriasi ci avvicina ulteriormente all’approvazione del farmaco in Europa e alla possibilità di trasformare in realtà la completa risoluzione della sintomatologia cutanea per i pazienti affetti da psoriasi”, ha dichiarato David Epstein, Division Head, Novartis Pharmaceuticals. 

“Grazie a questi entusiasmanti progressi, siamo in grado di cambiare il modo in cui viene trattata la psoriasi: il 50% dei pazienti è infatti insoddisfatto delle attuali terapie per la psoriasi, e questo dimostra l’impellente bisogno di nuovi trattamenti che forniscano una risoluzione delle manifestazioni cutanee più rapida e duratura”.
Siamo dunque di fronte ad una molecola dalle molteplici proprietà terapeutiche che Novartis con la sua esperienza saprà ottimizzare al meglio.

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