Header Ads


IL VIRUS GIGANTE "USCITO" DAI GHIACCI DOPO 30 000 ANNI

Sembra la trama di Jurassic Park,  ma è la realtà: un virus gigante sconosciuto e diverso da qualunque altro potrebbe ritornare a vivere dopo 30 000 anni, intrappolato nel terreno perennemente ghiacciato della Sibera, chiamato permafrost
Lo ha trovato in Siberia un gruppo francese capitanato da Chantal Abergel e Jean-Michel Claverie: "Indiana Jones" della biologia specializzati nello scovare creature sconosciute nelle parti più incredibili del mondo. 




E' venuto alla luce con il progressivo innalzamento della temperatura, che ha portato il permafrost a sciogliersi.  I ricercatori lo hanno chiamato Pithovirus sibericum e lo studio rivela che  potrebbe non essere affatto un caso isolato.

Non si esclude infatti che con l’ulteriore e progressivo scioglimento dell'Artico possano emergere dai ghiacci altri virus giganti potenzialmente pericolosi per l’uomo o per gli animali.

A lanciare l’allarme, sulla rivista dell’Accademia delle Scienze Americana (Pnas), è il gruppo di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche francese (Cnrs) di Marsiglia, coordinato da Jean-Michel Claverie.

Negli ultimi dieci anni sono stati scoperti altri virus giganti rimasti imprigionati nel permafros. Fanno parte delle famiglie Megaviridae e Pandoravirus, virus con caratteristiche genetiche simili ma di dimensioni diverse.

Per i ricercatori il problema è nei nuovi virus che stanno riaffiorando a causa dello scioglimento dei ghiacciai, sia nell'Artico che in Antartide. L’allarme deriva dal fatto che Pithovirus sibericum è il prototipo di una nuova famiglia, la cui struttura genetica ed il ciclo di riproduzione sono simili a quelli di altri grandi virus, molti dei quali sono pericolosi per l’uomo o per gli animali.

"Ovviamente l’ameba non è sopravvissuta al permafrost per 30.000 anni ed è estremamente difficile che questo antico virus scoperto possa di nuovo incontrarne e contaminarne una'', tende a rassicurare Fiorenza Ascenzi, docente di microbiologia generale alla Sapienza Università di Roma.
“Per riprendere il proprio ciclo vitale - aggiunge - questi microbi devono ritrovare lo stesso ambiente che li può ospitare. Ma anche se ciò succedesse, non sarebbe un pericolo per l’uomo in quanto è molto difficile che questi virus possano fare i ‘salti di specie’'', ossia avere la capacità di contaminare altre specie viventi. 

ALCUNE CURIOSITÀ SUI VIRUS 

QUANTO È GRANDE UN VIRUS? 
Qui una fantastica animazione interattiva 

IL NOME 
Il nome Pithovirus deriva dal greco pithos, l'anfora che il mito narra sia stata donata dagli dei a  Pandora e che conteneva tutti i mali del mondo. Fu la stessa Pandora a scoperchiarla, permettendo ai mali di uscire e invadere il mondo. Punizione, si narra, voluta dagli stessi dei per la disobbedienza di Prometeo, che aveva osato rubare loro  il fuoco.

VIRUS POTENZIALMENTE PERICOLOSI 
Nel 2013 gli stessi ricercatori stupirono il mondo con la scoperta di  un altro virus gigante, che, guarda caso, battezzarono proprio  Pandoravirus. Dobbiamo preoccuparci? Anche se questi virus antichi difficilmente potrebbero dare problemi, alcuni di loro posso riservare delle sorprese. Molti si ricorderanno dei virus mutanti dell'influenza aviaria e della SARS, ma anche di Ebola, tuttora in circolazione. Vasi di Pandora pronti ad aprirsi e a diffondere nel mondo il loro potenziale distruttivo. Non si può e non si deve dunque mai tenere basso lo stato di allerta.

I VIRUS  SOTTO CONTROLLO  GRAZIE AL TUO AIUTO 
Influweb è un progetto scientifico per raccogliere informazioni sui virus in Italia grazie a volontari in tutto il Paese che riportano il proprio stato di salute ogni settimana durante tutta la stagione influenzale. Registrati subito ed entra a far parte della rete europea di sorveglianza!
Il progetto, eccellenza mondiale, è nato a Torino presso la ISI Foundation, ed è al momento l'unica rete mondiale che tiene sotto osservazione virus potenzialmente pericolosi per la salute dell'uomo e degli animali e il tuo aiuto potrebbe abbassare il pericolo di future pandemie.

Nessun commento