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I "CORPI PERFORMANTI" DI ARSCIENTIA


foto Arscientia/MarcoSartori

14 settembre – Venezia.
“Corpi performanti”, Dialogo 1 di Arscientia è un momento di incontro per confrontarsi sugli sviluppi della robotica e capire come la ricerca sta investendo sull’interazione uomo-robot.

Antonio Frisoli del PERCRO di Pisa, un’eccellenza italiana in questo ambito di studi, ha condotto il pubblico negli sviluppi della robotica per vedere come i campi di applicazione sono, e saranno, molteplici. Saranno robot sempre più sofisticati ed intelligenti a prendersi cura degli anziani nelle società occidentali, destinate inesorabilmente all’invecchiamento. Ma in un futuro non troppo lontano protesi ed innesti bionici, in grado cioè di rispondere agli impulsi del nostro cervello, avranno ampia diffusione per il superamento dell’handicap ma anche per l’aumento delle prestazioni nel lavoro, nello sport, nelle attività quotidiane.



foto Arscientia/MarcoSartori

«Possiamo immaginare una prospettiva per cui attorno al 2040 disporremo di personal robot, così come si è passati dai primi ingombranti calcolatori elettronici ai personal computer di oggi», ha spiegato il ricercatore, «al PERCRO stiamo sviluppando un esoscheletro chiamato Body Extender, che amplifica fino a 20 volte la forza di chi lo indossa e può essere utilizzato, ad esempio, per rimuovere macerie in situazioni di catastrofi naturali. Un’azienda israeliana sta sperimentando il sistema Rewalk, in grado di “leggere” le intenzioni dell’utilizzatore e di permettere a paraplegici di riprendere a camminare.
La ricerca in Italia è ad un livello avanzato, il problema rispetto agli altri paesi, Stati Uniti su tutti, è il trasferimento tecnologico, il passaggio dal prototipo al prodotto industriale».

Si prospettano dunque scenari simili a quelli anticipati dalla finzione letteraria e cinematografica. «Avevamo immaginato un futuro su altri pianeti, siamo invece di fronte all’esplorazione straordinariamente affascinante di quel mondo che portiamo sempre con noi: il nostro organismo», ha sottolineato Franco Bolelli, filosofo, scrittore e moderatore della serata.
Sono intervenuti al Dialogo anche Davide Piccoli, responsabile per l’Italia di 94Fifty, innovativa tecnologia per il monitoraggio delle prestazioni nel basket, e Maurizio Molin, designer veneziano che coniuga tecniche di avanguardia con la tradizione dell’artigianato lagunare.
Anticipando il tema del prossimo Dialogo di Arscientia, dedicato al “Do it yourself”, il meccanico trevigiano Fulvio Marotto ha illustrato le protesi e gli adattamenti che gli permettono di praticare le più svariate attività pur nella condizione di pluriamputato.
Le sedi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti accolgono gli ospiti della serata con le opere degli artisti Marc Didou e Paul Pfeiffer, con in mostra la pluripremiata bicicletta “Aria”, del designer Marco Mainardi e la moto che Marotto ha modificato e con la quale, dopo una lunga battaglia burocratica, ha ottenuto la patente di guida.
Per conoscere i prossimi incontri: www.arscientia.eu

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