Header Ads


DONNE, SCIENZA E SOCIETA' IERI A MILANO

Ieri si è svolta a Milano la conferenza Donne, scienza e società, un’opportunità di dibattito sul ruolo della donna nel mondo scientifico, promossa da O.N.Da, - Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, in collaborazione con Observa e UNESCO – Office in Venice.

Tra gli ospiti, introdotti dalla presidente di O.N.Da, Francesca Merzagora e dal direttore generale del Museo Leonardo da Vinci Fiorenzo Galli, Elena Cattaneo, Ordinario di Farmacologia, Università di Milano; Daniela Toniolo, Dirigente di Ricerca, CNR Capo Unità “Genetica delle malattie comuni", Istituto Scientifico San Raffaele e Iulia Nechifor, project officer dell'UNESCO office in Venice. Ha moderato l'incontro Valeria Arzenton.

Qui trovate un resoconto dell'incontro.




Sempre ieri la notizia che la Commissione Europea ha approvato con 416 voti favorevoli, 75 contrari e 164 astensioni la relazione di Britta THOMSEN (PSE, DK) dal titolo "Incentivare la presenza di donne nella Scienza"

L'anno scorso il Documento della Commissione europea "She figures 2006, Women and science" (2006) ha raccolto una serie di dati e statistiche sulla partecipazione delle donne come laureate, ricercatrici, staff accademico e membri dei comitati scientifici. Esso mostra che le donne rimangono una minoranza tra i ricercatori in UE (il 29% nel 2003), ma il loro numero nel settore della ricerca è aumentato del 4% (quello degli uomini del 2,4%). Questo trend positivo, tuttavia, secondo la Commissione, non deve far dimenticare che le donne rimangono sottorappresentate, soprattutto nelle posizioni dirigenziali.

In Italia, la proporzione di donne sul totale delle persone che hanno ottenuto un dottorato nel 2003 è pari al 51%, ossia superiore alla media europea del 43%. Le donne scienziate ed ingegneri sono l'1,2% del totale della forza lavoro. Tale dato è più basso della media europea (1,4%). La partecipazione femminile nelle attività di ricerca, nel 2003, è stata pari alla media europea del 29%. La proporzione di donne negli staff accademici, invece, è al di sotto della media europea ed è pari al 31,2% e nei comitati scientifici è agli ultimi posti della graduatoria dei paesi dell'UE. Il 13%, infatti, è parte di comitati scientifici contro il 48% di Norvegia e il 47% di Finlandia e Svezia.


LA SCIENZA E LA SOCIETA'



Oggi, su Nova24 (inserto del Sole 24 Ore del giovedì), i dati dell'osservatorio sulla preparazione degli italiani in fatto di scienza:

"Il dibattito su scienza e società corre troppo veloce per la preparazione degli Italiani"
La preparazione scientifica degli italiani fatica a tenere il passo con gli sviluppi sempre più rapidi della scienza.

La crescente complessità di tematiche, dalla genetica ai mutamenti climatici - e il loro inevitabile intreccio con questioni di tipo etico, politico e giuridico, richiedono conoscenze e strumenti di comprensione sostanzialmente diversi e nuovi rispetto a quelli impartiti a scuola o appresi nel corso dell’esperienza personale o professionale.

Così, oggi un italiano su due ritiene che la propria preparazione personale sia appena sufficiente per seguire i più importanti dibattiti sulla scienza e oltre un quarto ne dà una valutazione chiaramente negativa. Soltanto il 22% degli intervistati giudica la propria formazione adeguata. In questo contesto, la possibilità di frequentare un corso universitario è un vantaggio. I laureati infatti si percepiscono molto più preparati, anche a confronto con i diplomati: tra i primi il 45% considera la propria formazione abbastanza buona, tra i secondi meno del 24%.

Articolo pubblicato da Valeria Arzenton su Nova24 – Il Sole 24 Ore, 22 maggio 2008.


I dati sono tratti da “Gli Italiani e la scienza. Primo rapporto su scienza, tecnologia e opinione pubblica in Italia”, a cura di Valeria Arzenton e Massimiano Bucchi; una fotografia dello stato dei rapporti tra cittadini e scienza inedita per il nostro Paese.


Qui un interessante articolo
di Massimiano Bucchi (Nova24, 22 maggio 2008) su come sia possibile migliorare la l'istruzione e la preparazione scientifica degli italiani.


Infine, per chi se lo fosse perso, "the Relevance of Science Education" è uno studio comparativo internazionale il cui scopo è evidenziare gli orientamenti, le attitudini e le opinioni che influenzano l’apprendimento della scienza e della tecnologia negli studenti delle scuole superiori.

Si tratta di un progetto complementare al PISA – Programme for International Student Assessment, promosso dall’OCSE.
.

.

2 commenti

Anonimo ha detto...

Veramente interessante. Grazie per tutte le informazioni, ottime!

Annarita ha detto...

Grazie della segnalazione di "the Relevance of Science Education".

Non lo conosco, mentre so bene di cosa si occupa il programma PISA.

Sono curiosa di leggere lo studio comparativo internazionale di cui si occupa.