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WI-FI LIBERO, FINALMENTE!

Bench - Colmore SquareA molti sfuggirà l'importanza di alcuni degli 80 articoli che compongono il “Decreto del Fare” approvato dal Governo Letta. Eppure, quelli meno evidenti, sono anche quelli che contribuiranno di più al rilancio dell'economia del nostro Paese.

Nelle pieghe degli articoli si nascondono infatti alcuni provvedimenti mirati al rilancio dell’Agenda Digitale, per la quale un passo avanti significativo prevede la liberalizzazione dell’accesso a Internet: "hotspot free" sul territorio e addio autenticazione, e la tracciabilità diventa di competenza del gestore, come avviene già in molti paesi europei e nei paesi più avanzati del mondo. 

Per anni la cosiddetta legge Pisanu bloccava di fatto lo svilupparsi sul nostro territorio di iniziative imprenditoriali che avrebbero potuto dare un'impulso forte all'economia. Questo in nome di una norma che avrebbe dovuto contrastare eventuali atti terroristici ma che di fatto era già osbsoleta quando uscì nel lontano 2005. Per quanto semplice potesse essere la procedura d’autenticazione, restava un ostacolo all’accesso alle reti, che frenava la diffusione delle reti libere per la cittadinanza. 
Spiego meglio: una forma analoga alla vecchia legge Pisanu non è mai stata introdotta nei rispettivi paesi neppure negli Stati Uniti dopo l'11 settembre o a Londra dopo gli attentati del 7 luglio 2005. Era assolutamente inutile e anacronistica. Di fatto bloccava solo lo sviluppo di nuove iniziative per la cittadinanza. 

Una volta entrata in vigore la norma, permetterà di attivare hotpost ad accesso free sul territorio, a cui chiunque potrà connettersi col proprio dispositivo mobile, semplicemente collegandosi alla rete. Rimarrà di competenza del gestore l’obbligo di garantire la tracciabilità attraverso l’identificativo del dispositivo utilizzato (indirizzo IP del device).

Si tratta, questo anche di  un importante riconoscimento per la Regione Piemonte. In veste di pioniere, con legge regionale 5/2011 , nota come “del WiFi libero”, il Piemonte riconosceva infatti l’accesso alla rete come diritto di cittadinanza, obbligando la Regione ad aprire in ogni sua sede territoriale un hotspot libero e senza autenticazione.

Una posizione che forse, come spiega anche Wired, non basta per rendere totalmente libero l'accesso. Ma molto probabilmente continueremo a dover dare il nostro numero di cellulare, ma è già qualcosa. 

Tra le altre novità, segnaliamo l'istituzione del domicilio digitale, ovvero una casella di posta certificata gratuita che ciascun cittadino avrà diritto di ottenere all'atto della richiesta della carta d'identita elettronica o del documento unificato. Col domicilio digitale, in pratica, ogni cittadino potrà entrare in contatto con la Pubblica Amministrazione in modo molto semplice e, soprattutto, economico.

Non ultimo, col "Decreto del fare" le regioni vengono invitate a stabilire una road map per l'entrata in vigore del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) che dovrà essere istituito entro il 31 dicembre 2014.

Le novità sono tante: 
segnalo tra queste anche la nascita del fondo per “i grandi progetti per l’innovazione e la ricerca” con 50 milioni di euro per il 2013 e altri 50 per il 2014.

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