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L'AVVENTURA UMANA NELLO SPAZIO: A MILANO FINO AL 4 MARZO 2018

Alan B. Shepard e Yuri Gagarin
E' il 29 dicembre 2017 e a Milano sembra (quasi) primavera. Davanti all'ingresso della mostra "NASA - A human adventure" c'è un po' di coda,  mentre le persone che escono appaiono decisamente soddisfatte di quanto hanno visto. 

Il pannello di benvenuto ricorda ai visitatori che si tratta di uno dei maggiori eventi espositivi itineranti al mondo. Il "viaggio" comincia quindi con la cronistoria dei voli Nasa con equipaggio, dal 29 luglio 1958 quando fu costituita la NASA fino al momento in cui verrà lanciato il James Webb Telescope (lancio inizialmente previsto per il mese di ottobre 2018, ma poi rinviato alla primavera del 2019). Di questa cronistoria tutti conoscono le missioni Apollo (1968 - 1972), ma non tutti ricordano - ad esempio - la Skylab (1973 - 1979) ovvero la prima stazione spaziale statunitense.

Proseguo la visita passando sull' "entrata a ponte mobile", riproduzione esatta del ponte mobile di servizio che collegava il vettore lunare Saturno V alla "torre ombelicale" nella base di lancio 39A di Cape Canaveral. Mi ritrovo quindi nella stanza dei sognatori, che furono soprattutto scrittori e pittori che - grazie ai loro sogni - riuscirono ad anticipare il futuro. D'altronde questa mostra rappresenta soprattutto l'avventura umana nello spazio, quindi ecco una galleria di nomi piuttosto famosi, come Ray Bradbury, Edgar Rice Burroughs, H. G. Wells, Leonardo da Vinci e Jules Verne. Sono loro che hanno immaginato il futuro prima degli altri. Ma, in un certo senso, il futuro è iniziato effettivamente alla fine degli anni '50, con la febbre dello spazio

Jules Verne
La competizione fra USA e URSS per la conquista dello spazio ha rappresentato infatti uno stimolo molto importante per il progresso scientifico. E tra i pannelli, i video, le immagini e gli oggetti d'epoca, la storia scorre come un film sotto gli occhi del visitatore. Mi sono soffermato ad osservare la bella immagine che ritrae Alan B. Shepard e Yuri Gagarin affiancati. Non da meno sono gli oggetti ispirati alle/dalle missioni spaziali, come valigette, flipper e persino pigiami.

Cammino nella mostra ed è come camminare nel tempo. Perché non bastano gli astronauti e gli enti spaziali, occorrono i costruttori di razzi. Così si apre davanti ai miei occhi una galleria di pionieri dei razzi e dei missili, ovvero coloro che ci hanno consentito letteralmente di staccarci da terra. Uno per tutti (per lo meno in termini di notorietà): Werner Von Braun, ma non dobbiamo dimenticare ad esempio K. Tsiolkovsky e R.L. Goddard. 
Stivaletti lunari e contenitori per campioni lunari

A questo punto arrivano i mezzi, come il modello del vettore di lancio Saturno V, la replica del rover lunare americano e del meno conosciuto Lunochod 2, mezzo sovietico che atterrò sulla Luna nel 1970 e nel 1973. Non mancano il modulo di comando Apollo e molte altre meraviglie spaziali. Ma io ho trovato particolarmente interessanti alcuni oggetti collegati alla vita quotidiana degli astronauti. Ad esempio il dispositivo per la raccolta delle feci (usato nelle missioni Apollo), il pannolone (ne spettavano 3: uno per il decollo, uno per il rientro ed uno.... di emergenza!), il rasoio meccanico, gli stivaletti lunari (che assomigliano ai moonboot che ora state indossando sulla neve...), i contenitori rigidi per le rocce lunari, i contenitori leggeri e flessibili per i campioni di suolo lunare e le sacche ad hoc per le rocce lunari più piccole. 

Combustibile solido per razzi
E che dire poi di quella che sembra una gomma di un camion, mentre è uno pneumatico originale dello Shuttle? A guardarla mi sembra di ristabilire le proporzioni fra me e lo spazio... A proposito: quei pneumatici venivano riempiti di azoto, in quanto è un gas più stabile rispetto alle variazioni di temperatura.

Concludo con un oggetto, anche questo originale, che assomiglia a tutto meno che a ciò che è: ammonio perclorato composito propellente, in altre parole combustibile solido per razzi. Ma non preoccupatevi, è inerte...

NASA - A human adventure -> fino al 4 marzo 2018
Spazio Ventura XV - Via Privata Giovanni Ventura 15 - Milano
Orari e biglietti

N.B.: Foto scattate da Walter Caputo e Luigina Pugno

Walter Caputo
Science writer e redattore scientifico 

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