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I FURBETTI DELL'UNIVERSITÀ DI TORINO E LE RESPONSABILITÀ DEI DIRIGENTI

Pubblichiamo una nota stampa arrivataci dall'Università degli Studi di Torino 


In via Po 31 ci sono gli uffici amministrativi dell’Università degli Studi di Torino
Con riferimento all’articolo pubblicato in data 29 novembre 2017 sul quotidiano ‘La Stampa – cronaca di Torino’ dal titolo “Università, blitz dei carabinieri contro i furbetti del cartellino” a firma di Massimo Numa, si precisa quanto segue.

L’Amministrazione universitaria ha avuto notizia nel 2016 di una indagine giudiziaria relativa al rilevamento delle presenze, per il periodo 1 luglio 2016 – 20 dicembre 2016, di alcuni dipendenti che prestano servizio in uffici tecnico-amministrativi dell’Università presso la sede di Palazzo degli Stemmi.

In questa fase non risultano all'Amministrazione notificati avvisi di garanzia alle/agli interessate/i e gli accertamenti da parte degli organi inquirenti si sono concentrati su 13 dipendenti, al fine di valutare le singole posizioni.

L’Amministrazione sta collaborando attivamente all'istruttoria in corso, fornendo tutti gli elementi utili per fare piena luce sui fatti.
L’Ateneo ribadisce fermezza, rigore e severità nell'individuare e sanzionare eventuali comportamenti illegittimi che dovessero emergere, a tutela dell’Ateneo e delle/dei lavoratrici/lavoratori che, con senso di responsabilità e dedizione, svolgono quotidianamente le proprie attività.



IL COMMENTO DELLA NOSTRA REDAZIONE


UNA DOMANDA VORREMMO FARE AI "DIRIGENTI", a loro domandiamo se è vera la dichiarazione de LA STAMPA per cui minacciano dimissioni in quanto (riporta sempre La Stampa) «Non vogliamo essere coinvolti in una vicenda del genere, ci devono spiegare come possa essere possibile controllare i movimenti di tutti i dipendenti…»

"Le uscite clandestine - leggiamo su LA STAMPA -  servivano per commissioni, incontri conviviali, shopping, incombenze di vario genere. Tutti, o molti, sapevano ma nessuno dei responsabili era mai intervenuto in modo deciso o comunque efficace". 


Troviamo veramente inconcepibile che un responsabile, un dirigente, non conosca gli spostamenti dei  propri dipendenti e, di fronte a mancanze non chieda spigazioni non lo denunci alle autorità motivandone le difficoltà. Lo spieghi a noi cittadini che paghiamo con le nostre tasse anche il suo stipendio.

Se qualcuno dei "dirigenti" volesse spiegarci quali sono le motivazioni per cui in una Università i dipendenti, come in ogni azienda che si rispetti, non sono controllati saremmo lieti di pubblicarlo sulle nostre pagine. In caso contrario le dimissioni sarebbero un bel gesto di onestà intellettuale. 


Claudio Pasqua 
Direttore Responsabile Gravità Zero 




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