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ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA: GENETICA E NANOTECNOLOGIE CONTRO LE FRODI ALIMENTARI

Un team di ricerca guidato dall’Istituto Italiano di Tecnologia ha messo a punto un test genetico colorimetrico semplice e low cost che può essere eseguito da personale non specializzato per smascherare le frodi alimentari
Entro pochi anni questa tecnologia sarà sul mercato grazie ad un progetto di startup dell’IIT




Genova – Il gruppo Nanobiointeractions & Nanodiagnostics dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con l’università di Milano Bicocca, ha recentemente pubblicato uno studio sulla rivista internazionale Angewandte Chemie nel quale viene presentato un nuovo test genetico semplice e a basso costo in grado di smascherare le frodi alimentari. Questa tecnologia potrebbe essere presto sul mercato disponibile inizialmente ad aziende.

La contraffazione alimentare è un fenomeno molto diffuso in tutto il mondo, per alcuni cibi colpisce oltre il 90% dei prodotti venduti. Le frodi in questo campo riguardano soprattutto la sostituzione di cibi pregiati, come spezie e risorse ittiche. Lo zafferano, ad esempio, viene spessomischiato con altre spezie, simili ma molto più economiche e in campo ittico, secondo uno studio dell’associazione Oceana, oltre l’82% dei campioni di cernia, pesce persico, e pesce spada contiene pesce diverso da quello dichiarato.

Spesso i casi di contraffazione sono particolarmente difficili da individuare, in quanto il cibo processato perde le sue caratteristiche morfologiche identificative. In questi casi, l’analisi genetica rappresenta l’unico metodo per ottenere un’autenticazione certa, ma effettuare questo tipo di test con le tecnologie standard è costoso, richiede strumentazione complessa e tempistiche incompatibili con i cibi deperibili oltre all’intervento di personale altamente qualificato.

Il team di ricerca guidato da Pier paolo Pompa dell’IIT ha sviluppato un test genetico semplificato, universale ed economico, denominato NanoTracer, che permette la tracciabilità genetica (identificazione varietale) del cibo, per prevenire le frodi alimentari. Questa tecnica permette di individuare i codici a barre genetici, ossia frammenti di DNA che identificano univocamente una specie, fornendo, in poco più di due ore e con strumentazione minima, un risultato colorimetrico facilmente interpretabile ad occhio nudo.

“Grazie a questa tecnologia è possibile anche per personale non specializzato riconoscere in poco tempo se ad esempio ci troviamo davanti ad un pesce persico o a un pangasio oppure a zafferano puro o mischiato ad altre spezie meno nobili” racconta Paola Valentini, ricercatrice IIT e prima autrice dello studio pubblicato su Angewandte, “nel caso dello zafferano riusciamo a identificare anche piccole quantità, vicino all’1% di spezia falsa”

In particolare, il test Nanotracer parte da un’analisi bioinformatica dei codici a barre genetici degli alimenti, allo scopo di individuare piccole regioni altamente polimorfe, che vengono poi amplificate e utilizzate in uno schema di rilevamento colorimetrico, che sfrutta sonde basate su nanoparticelle di oro. Le nanoparticelle reagiscono con il DNA del campione da analizzare che se rispecchia la specie ricercata, porta ad un cambiamento di colore nella provetta utilizzata per l’analisi contenente le nanoparticelle d’oro. Questo test si può applicare a qualsiasi alimento, è molto economico (circa 10 euro), e richiede una strumentazione semplice dal costo di qualche centinaia di euro

La tecnologia ha già suscitato l’interesse alcune realtà di rilievo in campo alimentare (come supermercati e distributori alimentari) che stanno valutandone l’utilizzo sperimentale e potrebbe arrivare sul mercato in pochi anni. Per trasformare questa ricerca in prodotto commerciale, infatti, il team dell’IIT sta costituendo una startup che inizialmente offrirà questa tecnologia alle aziende che hanno piccoli laboratori di controllo qualità, ma in un secondo momento si rivolgeranno anche al piccolo produttore, che potrebbe avere in tempo reale l’analisi genetica dell’ingrediente che sta acquistando.

Per approfondimenti:

Paola Valentini, Andrea Galimberti, Valerio Mezzasalma, Fabrizio De Mattia, Maurizio Casiraghi, Massimo Labra, & Pier Paolo Pompa. DNA barcoding meets nanotechnology: development of a smart universal tool for food authentication Angewandte Chemie Int. Ed. Engl. (Angew. Chem. Int. Ed. 10.1002/anie.201702120)

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