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COME SI CURA LA GINECOMASTIA

Foto copyright Guida Estetica 
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La ginecomastia: si presenta come un aumento delle dimensioni delle mammelle maschili, bilaterale e sproporzionata, riscontrabile nel neonato o nell’adolescente, che nel 65% dei casi regredisce entro due - tre anni.
Tra i cinquanta ed i settant’anni si può ripresentare con diversi episodi significativi, che possono indurre a pensare si tratti di un carcinoma, a meno che non se ne verifichi la scomparsa entro dodici mesi per cause, comunque, sconosciute.

Una questione importante che i medici specializzati nella ginecomastia devono risolvere è quella relativa alle ragioni che provocano lo sviluppo della patologia, fra di esse si possono trovare - per quanto riguarda gli adolescenti, - l’aumento degli estrogeni, la diminuzione al contempo degli androgeni, il deficit dei recettori androgeni, e - per quanto riguarda gli anziani - l’accumulo di tessuto adiposo, causa a sua volta dell’aumento della trasformazione periferica degli androgeni in estrogeni.
Quando si parla di ginecomastia secondaria ci si riferisce alle concause che potrebbero incidere sul manifestarsi della malattia sia direttamente che indirettamente.

Si possono riscontrare tra di esse la cirrosi epatica, il diabete mellito, il tumore del testicolo, l’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo, l’ipogonadismo; anche l’assunzione di farmaci rientra nelle motivazioni alla radice della ginecomastia secondaria; per citarne alcuni ricordiamo gli androgeni, gli estrogeni, gli anabolizzanti, la clorpromazina, la cimetidina, l’eroina.

I medici specializzati in ginecomastia sanno come riconoscere la patologia, basandosi in particolare su sintomi quali l’aumento del tessuto della ghiandola mammaria, la consistenza morbida della mammella, l’aumento del diametro dell’aureola del capezzolo.

Ma quali sono i trattamenti consigliati?

Le cure per la ginecomastia prevedono la sospensione o la sostituzione del farmaco che ha provocato la ginecomastia, oppure semplicemente il rimanere nell’attesa che la malattia regredisca spontaneamente.

Se però entro un paio d’anni non cambia nulla, si rende necessario usare una terapia d’urto, ossia: assumere il Tamoxifene, inibitore dei sintomi della ginecomastia (riduzione delle dimensioni della mammella), assumere gli inibitori dell’aromatasi, assumere il testosterone, effettuare la liposuzione per aspirare il tessuto adiposo, oppure subìre l’excisione per asportare il tessuto in eccesso chirurgicamente.

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