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ENI TROVA IN EGITTO IL PIÙ GRANDE GIACIMENTO DI GAS DEL MEDITERRANEO

Una scoperta di importanza mondiale capace di rivoluzionare l'intero assetto geopolitico di tutto il mediterraneo. La multinazionale italiana individua una sorgente da 850 miliardi di metri cubi. L'amministratore delegato dell'ENI Claudio Descalzi: "Scoperta storica, trasforma lo scenario energetico". Renzi si complimenta: "Risultato straordinario". 

Goran Bogicevic / Shutterstock.com

Il pozzo Zohr 1X, attraverso il quale è stata effettuata la scoperta, è situato a 1.450 metri di profondità d'acqua, nel blocco Shorouk. L’Eni lo ha ottenuto con l’accordo siglato nel gennaio 2014 con il Ministero del Petrolio egiziano e con la Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) a seguito di una gara internazionale competitiva.

eni gas port said pozzo zohr 1X


Si stimano essere presenti fino a 850 miliardi di metri cubi (bcm) di gas pari a 5,5 miliardi di barili di olio equivalente e un’estensione di circa 100 chilometri quadrati. Un giacimento, che se confermato, sarebbe ancora più grande di Leviathan, il giacimento al largo delle coste di Israele, stimato intorno ai 620 bcm e ritenuto, finora, il maggiore del Mediterraneo.

Tutto ciò potrà permettere all’Egitto di soddisfare la domanda di gas naturale del Paese per diversi decenni. E Zohr non sarebbe solo il sito più grande mai scoperto nel Mediterraneo, ma potrebbe diventare una delle maggiori scoperte di gas a livello mondiale. 

Pozzo gas e oleodotto, immagine di repertorio - Shutterstock















L'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si è recato nelle scorse ore al Cairo per aggiornare il presidente egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, su questo successo, e per parlare della nuova scoperta con il Primo Ministro del paese, Ibrahim Mahlab, e con il Ministro del Petrolio e delle Risorse Minerarie, Sherif Ismail. Descalzi ha commentato: «La strategia che ci ha portato a insistere nella ricerca nelle aree mature di paesi che conosciamo da decenni si è dimostrata vincente - ha dichiarato Descalzi - a riprova che l’Egitto presenta ancora un grande potenziale. Questa scoperta storica sarà in grado di trasformare lo scenario energetico di un intero paese, che ci accoglie da oltre 60 anni».





Eni è presente in Egitto dal 1954 fin dalla scoperta del Campo di Abu Maadi nel 1967, e svolgerà ora le attività di delineazione del giacimento per assicurare lo sviluppo accelerato della scoperta che sfrutti al meglio le infrastrutture già esistenti, a mare e a terra. Il pozzo Zohr 1X, che è stato perforato a 4.131 metri di profondità complessiva, ha incontrato circa 630 metri di colonna di idrocarburi in una sequenza carbonatica di età Miocenica con ottime proprietà della roccia serbatoio. 

Congratulazioni anche dal premier, Matteo Renzi: "Complimenti a Eni per questo straordinario risultato di un lavoro di ricerca che si inserisce nell'ambito dei rapporti tra Italia ed Egitto, in un'ottica di partnership economica strategica che riguarda il nostro Paese e più in generale l'intero continente africano", ha sottolineato Renzi, che ha sentito il Presidente egiziano Al-Sisi per commentare insieme l'impatto di questa scoperta sulla stabilità energetica del Mediterraneo e più in generale sulle prospettive di sviluppo della regione.

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