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LA SCOMPARSA DEL PROF. GUIDO TARONE

Prof. Guido Tarone
L’Università di Torino annuncia con dolore la scomparsa del prof. Guido Tarone, Ordinario di Biologia Applicata e Direttore del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute, e partecipa con profonda commozione al dolore della famiglia, ricordando le sue alte qualità di scienziato e docente e il suo profondo impegno istituzionale dedicato all’intera Comunità accademica.

Nato a Torino nel 1951, il prof. Tarone si è laureato in Scienze Biologiche all’Università di Torino nel 1974 con la votazione di 110/110 e Lode.

Ha svolto attività presso istituti di ricerca esteri tra cui il Dipartimento di Patologia dell’Università di Yale, il Winstar Institute di Filadelfia, il La Jolla Cancer Research Center e il Dipartimento di Patologia della Columbia University.


È stato responsabile scientifico di progetti di ricerca finanziati dal MIUR, AIRC, Telethon, CEE e coordinatore nazionale di progetti PRIN 2000, 2003, FIRB 2001 e Progetto DRUIDI Piattaforme Biblioteche Regionali 2010-2012.

Ha ricoperto numerose cariche in diverse società scientifiche: è stato Presidente della Società Italiana Biologia Cellulare e del Differenziamento (ABCD) dal 2005 al 2008; dal 2012 Vice presidente del Gruppo di Lavoro “Myocardial function” della Società Europea di Cardiologia di cui, dal 2014, è diventato Presidente.

È stato membro di Comitati Internazionali per la Valutazione delle attività scientifica nei centri di ricerca Biocenter Oulu, University of Oulu e Institut de Biologie et Chimie des Protéines, Lyon.

Dal 2010 al 2012 è stato membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

I suoi interessi di ricerca sono concentrati sui meccanismi di segnalazione recettoriale nelle interazioni delle cellule con la matrice extracellulare. Negli ultimi 10 anni ha lavorato ai meccanismi di segnalazione nell’ipertrofia cardiaca identificando una nuova proteina muscolo specifica che controlla il programma di ipertrofia compensatoria.
I risultati del lavoro sperimentale sono riportati in 137 pubblicazioni a stampa su riviste internazionali e numerose comunicazioni a congressi.

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