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EBOLA: SE IL VIRUS ARRIVA DAL CIELO

Qual è il rischio che il Virus Ebola si possa diffondere attraverso i voli aerei?

Il ricercatore dell'ISI Dirk Brockmann ha appena pubblicato una simulazione interattiva utile per  lo studio e l'analisi delle implicazioni globali della epidemia di Ebola, attualmente in corso in Africa occidentale. Lo strumento illustra come il virus possa diffondersi tramite passeggeri infetti attraverso le decine migliaia di voli aerei che in ogni istante tracciano i cieli di tutto il mondo. 

La febbre emorragica Ebola è una malattia molto grave con un tasso di mortalità che arriva al 90%.

Dal 2014 l'epidemia in Africa occidentale è considerata come un "evento straordinario" e porta con sé un rischio potenziale per la salute pubblica in altri paesi. Una delle ragioni è l'elevata mobilità delle popolazioni, tra cui passaggio transnazionale, transfrontaliera in aereo.

Sviluppato dal team di Brockmann presso il Robert Koch-Institut & Humboldt University di Berlino, la simulazione mostra i rischi relativi di arrivo del virus nei 1227 maggiori aeroporti in tutto il mondo.

I visitatori possono scegliere un aeroporto dell'Africa occidentale come punto di origine (Guinea, Sierra Leone, Nigeria) e guardare il "Relative Import Probability" sugli altri aeroporti internazionali. 

Interactive tool: http://rocs.hu-berlin.de/D3/ebola/

Progetto: http://rocs.hu-berlin.de/projects/ebola/

Dirk Brockmann su Twitter:  @DirkBrockman

Fonte: ISI Foundation

Riportiamo l'interessante segnalazione di un lettore, il dr. Spartaco Mencaroni: dirigente Medico presso la Direzione di Presidio Ospedaliero dell'Azienda ASL 1 di Massa e Carrara 

27 agosto 2014 - ore 14:27 

Questione interessante. Ho provato il tool e mi sono subito imbattuto in questo corretto ed intelligente disclaimer: 
Note: the relative import probability (ReIP) is conditioned on an infected individual having definitely boarded a plane at the root airport. The absolute import probability is significantly smaller and is not equivalent to the ReIP. For more info click green button below.(close window) 
Credo sia importantissimo ribadire la differenza fra l'analisi statistica di questo tipo e le proiezioni di diffusione di una epidemia, che devono tenere conto della caratteristica del patogeno, le sue peculiari modalità di trasmissione e tutto quello che ne condiziona il tasso d'attacco secondario (http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/freq/attac.htm) 
Nel caso dell'ebola, la diffusione della malattia è grandemente limitata dalla scarsissima propensione del virus alla trasmissione aerea interumana, cosa che richiede contatti stretti e prolungati con i liquidi biologici (sangue, vomito, feci), tipici di contesti a basse condizioni igienico-sanitarie e marcata promiscuità. Inoltre la malattia da Virus Ebola si diffonde massimamente da individuo ad individuo durante la fase terminale della malattia, quando il malato, in preda a febbre emorragica e shock settico, difficilmente passa inosservato a bordo di un aereo.

Questa cosa dei voli aerei è stata spesso ripresa, con fini a volte piuttosto fuorvianti, dalla stampa di massa, per incrementare il livello di attenzione. Così però rischiamo di perdere di vista il problema principale, ossia prevenire la diffusione locale dell'epidemia, concentrando i nostri sforzi e la nostra attenzione su casa nostra. Una situazione da "Deserto dei Tartari" che rischia di lasciarci indifferenti di fronte ad un milione di persone in quarantena, senza farmaci e rifornimenti.

e qui:
Grazie dell'attenzione e complimenti per il vostro lavoro di divulgazione!

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