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STAMPARE IN 3D NELLO SPAZIO: UN SOGNO NON IMPOSSIBILE


In occasione del lancio del suo nuovo tablet, Lenovo propone un contest: "Come useresti al meglio le sue 3 modalità d'uso? 
LIBRO, STAND, TILT? 
Scrivi il tuo #BETTERWAY".

È da un po' che seguo le attività di questa promettente azienda cinese. È di poche ore fa la notizia della cessione del ramo server di IBM
Insomma: ricordiamo che i cinesi sono stati pochi giorni fa sulla Luna e che dal punto di vista tecnologico sono ormai da anni diventati estremamente competitivi. 

Ho quindi partecipato al Contest con la mia idea: se fossi un manager Lenovo proporrei all'ESA (Agenzia Spaziale Europea) di lanciare un concorso coinvolgendo tutte le scuole europee  di design per utilizzare le 3 modalità d'uso con una stampante 3D che la nostra prima astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, porterà nello spazio. Tanto più che si è recentemente parlato di una possibile partecipazione della Cina a futuri progetti della Stazione Spaziale Internazionale e questo potrebbe essere un modo per coinvolgere giovani di nazioni diverse.

IMPARARE A PROGETTARE E STAMPARE IN 3D IN SOLO 3 MOSSE 

MODALITÀ LIBRO: comoda per lo "shopping online" di app (spesso gratuite per la didattica) come 123 D Design o Autocad  della Autodesk o Trimble SketchUp e oggetti da modellare come quelli delle innumerevoli Gallerie presenti online.

MODALITÀ STAND: ideale per visionare i tutorial video disponibili online per apprendere come si modella e come si usano programmi per la stampa 3D (es. qui e qui)




MODALITÀ TILT: utile per progettare realizzando un oggetto che sia funzionale e usabile allo stesso tempo. Gli studenti si potrebbero così esercitare per l'ingresso nel mondo del lavoro, dell'industrial design e della progettazione professionale e nel proporre i loro progetti migliori al mercato internazionale attraverso le numerose piattaforme di shopping online come  shapeways o  zoo3D

RIPROGETTARE OGGETTI DI USO QUOTIDIANO

Si potrebbero coinvolgere scuole di design e università di architettura (i futuri artigiani digitali) a realizzare il propotipo di un oggetto che sia non solo funzionale ma anche ergonomicamente efficace nelle lunghe permanenze nello spazio. Pensiamo anche al futuro viaggio su Marte. E alle ricadute sulla Terra.

Non è necessario pensare a oggetti strani: anche una forchetta o un pettine sono oggetti su cui poter lavorare e che in assenza di peso, possono essere difficili da gestire. Oggetti di uso quotidiano, dunque, che potrebbero essere riprogettati dai futuri Le Corbusier dello Spazio. Coinvolgere i giovani e le scuole europee sul progetto di utensili o elementi di arredo che potrebbero essere stampati con la stampante 3D a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Un sogno? Lo era anche il viaggio sulla Luna...

Alle ore 22 circa arriva da twitter la risposta dell'Astronauta Samantha Cristoforetti. Il progetto è realizzabile ma forse in un prossimo volo, quando la fase di stampa 3D sulla Stazione Spaziale Internazionale uscirà dalla fase prototipale. 




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