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ESPERIMENTI A GRAVITÀ ZERO AL NESTLÉ RESEARCH CENTER

Studiare i tempi di reazione del cervello di fronte a cibi di diverso valore calorico, analizzare le valanghe per migliorare la qualità del gelato, fare esperimenti a gravità zero per studiare la schiuma del cappuccino: sono queste soltanto alcune delle attività che vengono condotte presso il Nestlé Research Center (Nrc), uno tra i più grandi centri di ricerca legato all'industria alimentare esistenti al mondo.

Il tutto, è l'ambizione del gruppo, per creare un’alimentazione sostenibile per i prossimi 150 anni.

Per conoscere meglio l'attività del centro ricerche, eravamo presenti ieri a un incontro di presentazione presso la sede di Nestlé Italia ospiti insieme alle redazioni di Wired Italia e di SaniHelp (testata Microsoft)

Nel corso dell'incontro, la dr.ssa Manuela Kron, Corporate Affairs Director del Gruppo Nestlé in Italia, ci ha illustrato le attività del centro con particolare riferimento ad alcune significative ricerche scientifiche.

In questi centri si studia ad esempio come produrre il "gelato perfetto".

Il problema del gelato è infatti la parte grassa: senza quella il gelato non è cremoso ed è meno appetibile. Ma siccome diminuendo i grassi, diminuiamo anche tutte le patologie collegate, come l'obesità, capirete come studiare questi prodotti dal punto di vista scientifico sia un problema di salute da non sottovalutare.
Studiando le valanghe, ci spiega la dr.ssa Kron, capiamo come i cristalli di ghiaccio si aggregano per conferire una cremosità naturale, senza aggiungere grassi.

La battaglia contro l'obesità (una piaga che colpisce non solo il paesi "occidentali" ma anche ad esempio ormai paesi come la Cina) è uno degli obiettivi del gruppo.

Una ricerca pubblicata sul giornale Appetite, dei ricercatori del Centro di Ricerca Nestlè, con la collaborazione dell'università di Wageningen (Paesi Bassi), ha trovato la correlazione tra le caratteristiche di un pasto, il senso di sazietà e, di conseguenza, l'assunzione di nutrienti e calorie.
Lo studio  ha esaminato la correlazione tra la forma delle pietanze, il tempo di masticazione e la quantità di calorie assunte. Se si mastica di più si tende a ingerire una quantità inferiore di alimenti.


VUOI DIMAGRIRE? NON MANGIARE CIBI MORBIDI

Lo studio ha dimostrato che i cibi più morbidi, ingeriti in grandi bocconi e sottoposti a pochi atti masticatori, hanno un tasso assunzione al minuto considerevolmente maggiore dei cibi solidi. Quindi è meno appagante per l'appetito una porzione di purea che viene masticata solo 27 volte contro la stessa quantità di patate che necessita di 488 atti masticatori. I volontari che hanno mangiato verdure e bistecca hanno consumato il 10% in meno rispetto a quelli che hanno mangiato il passato di verdure e la bistecca in pezzi. Inoltre quest'ultimo pasto è stato consumato più velocemente (20%) del primo per un equivalente di 10 grammi di cibo ingerito in più al minuto.



ZUCCHERO, GRASSI, SALE  IN ALTE DOSI SONO VELENI PER L'ORGANISMO 

La Nestlé ha inoltre cercato nuove tecniche per diminuire la concentrazione di tre elementi dannosi per l'organismo: lo zucchero (diminuito del 26% in 10 anni), il sale (meno del 15 percento in 8 anni) e i grassi, contribuendo a immettere sul mercato cibi più equilibrati e più sani.
La difficoltà maggiore è nell'ingannare il palato: il consumatore infatti non compra cibi privi o con basso contenuti di sale (o zucchero, o grasso) perché risultano meno appetibili. Gli studi dunque cercano di trovare delle soluzioni sane che "ingannino" il palato, contribuendo all'assunzione di cibi con contenuti più equilibrati e meno dannosi.

LA RICERCA CONTINUA

Con i suoi 29 centri, il gruppo Nestlé rappresenta la più grande struttura privata al mondo in ambito di nutrizione e alimentazione è la più grande azienda mondiale nel settore alimentare. Fondata nel 1866  da Henri Nestlé è proprietaria di oltre 2000 brand, e produce nel mondo prodotti soprattutto legati all' acqua minerale, agli alimenti per l'infanzia, ai surgelati, ai latticini.
Una curiosità: il gruppo non produce (e non usa nei propri stabilimenti) nessun tipo di alcolico. 
Ogni anno l’NRC produce oltre 200 pubblicazioni scientifiche e circa 80 brevetti. Ma cosa si studia in questi centri di ricerca?

Gli studi si rivolgono alle tecnologie scientifiche più avanzate allo scopo di perfezionare i processi utilizzati per l'eliminazione degli agenti patogeni, senza compromettere il valore nutrizionale dell'alimento.

Il più importante centro di ricerca è il Nestlé Research Center a Vers-chez-le-Blanc (Losanna). Nato nel 1987, accoglie oggi un team multidisciplinare di oltre 250 scienziati specializzati in diverse discipline tra cui medicina, nutrizione umana, fisiologia, statistica, bioinformatica, immunologia, biochimica, ingegneria, chimica, microbiologia e fisica. Il lavoro dell’NRC - Centro di Ricerche Nestlé viene poi sviluppato da:

11 Centri di Tecnologia del Prodotto per la ricerca applicata,
17 Centri di Ricerca e Sviluppo per l’adattamento al consumo locale,
320 Application Group presenti nei siti produttivi.


Oltre all’NRC il network è composto da (vedi i centri di ricerca nel mondo):

Nestlé Institute of Health Sciences
Situato nel campus dell'Istituto Federale di Tecnologia di Losanna, fornisce la base scientifica per soluzioni nutrizionali personalizzate in base a diverse patologie mediche. Clinical Development Unit (CDU)
Con sede a Losanna e 1 unità a Pechino, centralizza la gestione di oltre 100 studi studi clinici, fornisce competenze mediche in diverse aree terapeutiche e conoscenze specialistiche in project management, gestione dei dati e biostatistica.

Product Technology Centres (PTCs)
Ogni PTC fornisce competenze tecnologiche e di prodotto per una o più categorie produttive di Nestlé.

R&D Centres
Ha duplice natura, sia globale sia locale. Lavora con i PTCs su progetti globali per soddisfare le esigenze regionali, fornire know-how e competenze tecniche specifiche.

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