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GUERRA AI TUMORI CON UN CAVALLO DI TROIA

Le astuzie della ricerca per combattere il cancro ai GiovedìScienza il 7 febbraio a Torino. Le conferenze precedenti sono visibili anche sul canale Youtube.

L’obiettivo del gruppo di ricerca, operante al Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, è quello di comprendere i meccanismi attraverso cui una cellula tumorale resiste alla chemioterapia respingendo il farmaco appena tenta di penetrarla: da questo punto di vista appare come una fortezza inespugnabile, un po’ come a suo tempo lo fu la città di Troia assediata dagli Achei. Ma anche la cellula tumorale ha i suoi punti deboli: per esempio ha necessità metaboliche diverse da quella non tumorale. 

Capire di che cosa è più “affamata” una cellula tumorale resistente e presentarle il farmaco chemioterapico mascherato da molecola appetibile, equivale ad adottare la stessa strategia che Ulisse ideò costruendo il cavallo di Troia. L’uso di farmaci chemioterapici a “cavallo di Troia” potrà migliorare le risposte alla terapia nei tumori più resistenti.

CHIARA RIGANTI

Nata a Torino il 14 gennaio 1977, ha conseguito la laurea in Medicina presso l’Università di Torino nel 2002 e il Diploma di specializzazione in biochimica clinica nel 2006. 

Da sei anni è ricercatore universitario al Dipartimento di Oncologia e docente presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Torino. I suoi interessi scientifici riguardano i meccanismi attraverso cui la cellula tumorale diventa resistente alla chemioterapia e le strategie per limitare e prevenire l’insorgere della resistenza. 

Per le sue attività di ricerca ha ricevuto nel 2005 il premio della Società Italiana di Biochimica riservato ai giovani ricercatori, nel 2012 il premio dell’Associazione Italiana Colture Cellulari/European Tissue Culture Society. 

È autrice di oltre 50 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali ad alto impatto soggette a peer-review.

GIOVEDÌSCIENZA
Giovedì 7 Febbraio 2013 ore 17,45
Teatro Colosseo Torino
CHIARA RIGANTI
Università di Torino
2a classificata al Premio GiovedìScienza 2012

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