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A TRE DONNE IL PREMIO PER LE MIGLIORI RICERCHE FARMACOLOGICHE DEL FUTURO


Ne avevamo parlato a giugno di quest'anno: “Gender Innovation - Premio di Ricerca SIF in Farmacologia di Genere", promosso dalla Società Italiana di Farmacologia con il contributo di Novartis ha infine premiato i migliori progetti di ricerca riservato a ricercatori italiani under 38 che promuovano una medicina sempre più basata sull’evidenza, con un focus nel sistema cardiovascolare, respiratorio e nervoso.  

Tre giovani ricercatrici si sono imposte nella prima edizione. I premi, dell’importo di 25.000 euro ciascuno, sono destinati a progetti in grado di promuovere l’appropriatezza delle terapie assicurando a ciascuna persona, uomo o donna, farmaci adeguati alle proprie caratteristiche, incluse quelle di genere.  Alle vincitrici è garantito un co-finanziamento di pari importo da parte della struttura dove sarà realizzata la ricerca.


«L’obiettivo di Gender Innovation, di estrema attualità, è potenziare la ricerca farmacologica per dar ulteriore spazio all’ottica di genere nelle scienze mediche, come strumento di conoscenza indispensabile per raggiungere l’adeguatezza della terapia, condizione imprescindibile per una efficace personalizzazione della cura», afferma Pier Luigi Canonico, Presidente della Società Italiana di Farmacologia, promotrice del Premio.

La Farmacologia di genere è un’area della Medicina di genere che valuta l’efficacia e la sicurezza dei farmaci in funzione del loro diverso effetto su pazienti uomini e donne. Obiettivo della Farmacologia di genere è promuovere l’appropriatezza terapeutica assicurando a ciascuna persona, uomo o donna, farmaci adeguati alle proprie caratteristiche, incluse quelle di genere. Questo approccio permette di sviluppare nuovi farmaci e nuovi medical device genere-specifici, di ridurre i costi che derivano da percorsi diagnostico-terapeutici non appropriati, liberando risorse da utilizzare a favore dell’equità e della ricerca innovativa. «In un momento in cui è difficilissimo trovare fondi per la ricerca e le risorse pubbliche sono state ulteriormente ridotte, il fatto che tre giovani ricercatori – meglio, tre ricercatrici – abbiano la possibilità di portare avanti i loro progetti è davvero un grande risultato e rappresenta un’iniezione di fiducia verso i giovani e il futuro della ricerca italiana, anche per la grande qualità dei progetti presentati», afferma Flavia Franconi, Responsabile del gruppo di studio della SIF “Farmacologia di genere”

Il Premio Gender Innovation è stato realizzato grazie al contributo di Novartis: «Il nostro impegno –afferma Delia Colombo Responsabile Early Products, Market Access, Novartis Farma – nasce dalla volontà di contribuire a sviluppare una nuova forma mentis nei ricercatori, che consideri le differenze di genere una risorsa di conoscenza: per promuovere questo approccio è necessario coinvolgere innanzitutto i giovani.» E aggiunge: «Utilizzare farmaci realizzati con un approccio di genere significa migliorare la sicurezza e ridurre il numero degli effetti collaterali. Su questo aspetto, l’impegno di Novartis si è già concretizzato con ‘Gender Attention’, il primo studio osservazionale sponsorizzato da un azienda farmaceutica nell’ambito della Medicina di Genere, indirizzato a valutare in modo specifico l'influenza del genere sulla possibile differente incidenza e gravità di effetti collaterali in persone affette da psoriasi in trattamento farmacologico con ciclosporina nella real life».

I vincitori della prima edizione del Premio di Ricerca SIF in Farmacologia di Genere Gender Innovation sono:


Area cardiovascolare
ILARIA CAMPESI, del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari, impiegherà il finanziamento in un progetto relativo all’influenza del determinante genere su cellule progenitrici endoteliali umane (Epc) per individuare fattori di rischio cardiovascolare genere specifici. “Queste cellule – spiega la ricercatrice - potrebbero essere di grande valore sia come bio-maker genere specifico, sia come trattamento nelle situazioni ischemiche. Il mio progetto si propone di studiare le eventuali differenze nelle Epc isolate da uomini e da donne, per individuare i rischi cardiovascolari specifici di entrambi i generi”. 


Area sistema nervoso
Lo studio di FRANCESCA CALABRESE, del Dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, riguarda invece l’area del sistema nervoso. L’obiettivo è l’identificazione di nuovi bersagli farmacologici per la depressione, attraverso l’impiego di un modello animale basato sull’interazione gene-ambiente. 
Identificazione di nuovi bersagli farmacologici attraverso l’impiego di un modello animale di depressione basato sull’interazione gene-ambiente.


Area sistema respiratorio
ROSALIA CRUPI, nell’area del sistema respiratorio, Crupi (del Dipartimento Clinico-Sperimentale di Medicina e Farmacologia dell’Università di Messina), studierà con un approccio di genere gli inibitori specifici delle fosfodiesterasi - farmaci di nuova generazione coinvolti nella risposta antinfiammatoria - per la prevenzione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). “L’obiettivo – spiega la ricercatrice – è anche quello di verificare se la risposta agli inibitori delle fosfodiesterasi sia influenzata dagli ormoni sessuali, studiando situazioni che mimano la menopausa”.


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