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NEUTRINI PIU' VELOCI DELLA LUCE? FORSE, MA EINSTEIN CONTINUA AD AVERE RAGIONE

Chi crede che ad ogni nuova scoperta della scienza di oggi corrisponda la cancellazione delle conoscenze di ieri si sbaglia. La scienza progredisce passo dopo passo verso un sapere che difficilmente potrà mai dirsi assoluto. Per la prima volta OPERA è stata in grado verificare l'oscillazione del neutrino da neutrino mu a neutrino tau, per la prima volta oggi è stato in grado di misurare la velocità dei neutrini dalla sorgente (il CERN) al bersaglio (il rivelatore di OPERA). Si, teniamo presente questa affermazione. Mai prima di OPERA è stato possibile far questo. Prima si rivelavano i neutrini solari, i neutrini emessi da collassi gravitazionali di stelle e si studiavano le loro interazioni con la materia nei rivelatori o il loro modo di emissione dalla sorgente, ma per i neutrini cosmici si conosceva la posizione del sistema di rivelazione, cioè del punto di arrivo, ma mai la posizione esatta della sorgente e l'istante della loro emissione, mentre per gli acceleratori si trattava di piccole distanze. Ora per la prima volta si è potuta misurare la velocità di un neutrino lungo un percorso di 730Km, precisamente dal punto A al punto B e sorpresa delle sorprese i neutrini sono più veloci della luce.

Di sicuro l'analisi compiuta dai ricercatori di OPERA è corretta ma è possibile, come loro stessi ammettono, che possano esistere degli errori sistematici per il momento ancora sconosciuti che abbiano prodotto questo sensazionale risultato. Il neutrino è una particella di massa inferiore a 2 eV, quindi con poca inerzia e ha una piccolissima probabilità di interagire con la materia: per lui la materia è praticamente trasparente. Quindi il laboratorio rispetto al neutrino non è fermo ma ha un moto di deriva che segue una traiettoria complessa ad altissima velocità prodotto dalla composizione dei moti di rotazione intorno all'asse terrestre, di rivoluzione intorno al Sole, di moto nella galassia e così via. Neutrino e laboratorio hanno quindi una velocità relativa variabile non trascurabile che si dovrebbe comunque valutare, cosa che mi sembra non sia stata fatta. 

Comunque quanti conoscono un po' di storia della scienza sanno che Max Planck prima che Einstein dimostrasse l'esistenza dei fotoni con l'effetto fotoelettrico, aveva proposto la quantizzazione dell'energia, idea che ha poi dato vita alla Meccanica Quantistica, solo per giustificare lo spettro della radiazione di corpo nero che con la sola teoria elettromagnetica non sarebbe stato spiegabile. Lorentz invece, aveva proposto delle trasformazioni matematiche che coinvolgevano spazio e tempo (proprio le trasformazioni di Lorentz poi dimostrate da Einstein nella relatività ristretta), per giustificare l'invarianza della velocità della luce in funzione della velocità della sorgente nell'esperimento di Michelson e Morley, esperimento che invece aveva il compito di dimostrare l'esatto contrario. In nessuno dei casi è però crollato l'elettromagnetismo di Maxwell o si è assistito ad uno scricchilio della meccanica newtoniana, si è semplicemente fatto un passo avanti, si è imparato qualcosa che prima non si conosceva.

Ora, sotto la spinta dell'emozione, stiamo assistendo da parte di giornalisti, gente comune, ma anche da parte di colleghi a delle affermazioni a volte insensate a volte grottesche.

Da RAI NEWS
" La scoperta per la prima volta mette in crisi la Teoria della relatività ristretta di Einstein. Pubblicata oltre 100 anni fa, nel 1905, questa teoria contiene due affermazioni rivoluzionarie: le leggi fisiche hanno la stessa forma sia nello stato di quiete che in quello di moto uniforme e la velocità della luce è la stessa, di 300.000 chilometri al secondo, indipendentemente dal sistema di riferimento, sia che venga emessa da un corpo in quiete che da un corpo in moto uniforme.

Alla velocità della luce, spiega l'astrofisico Paolo De Bernardis dell'università La Sapienza di Roma, si propagano tutti i segnali di tipo elettromagnetico (oltre alla luce, i raggi X, raggi gamma, ultravioletti, infrarossi e microonde) e le onde gravitazionali, le increspature nello spazio tempo previste sempre dalla relatività di Einstein e generate da eventi cosmici violentissimi come collisioni fra stelle.

Secondo la relatività ristretta, la velocità della luce non può essere superata ed è la velocità di particelle senza massa come le particelle della luce (i fotoni) nel vuoto."


Teniamo presente che i neutrini non sono luce, quindi non sono fotoni, perciò hanno una massa piccola ma non nulla che potrebbe fare la differenza e che le onde gravitazionali, seppur previste nel quadro della teoria della relatività generale, non sono ancora state osservate, per cui nulla si può ancora dire sulla loro velocità di propagazione nel vuoto che non sia solo teoria.

Perché voler applicare allora ai neutrini le stesse proprietà dei fotoni e soprattutto la stessa velocità? Forse perché fino a pochi anni fa per semplificare (pur sapendo che la cosa creava problemi) si diceva che i neutrini avevano massa nulla? Anche se la scoperta venisse definitivamente confermata non è corretto affermare che non vale più la relatività, come non è corretto affermare che la relatività è in crisi. La teoria di Einstein vale perché se non valesse non saremmo arrivati dove siamo arrivati oggi, non si potrebbe comunicare con le sonde che viaggiano ai confini del Sistema Solare, non potremmo avere un GPS sul nostro cellulare e come queste cose apparentemente elementari tante e tante altre ancora. La relatività di Einstein continua ad essere valida, ma forse, dico forse, si sono scoperti dei limiti che prima non si conoscevano. Quanti sanno per esempio cosa sono i tachioni? Sono particelle superluminali (cioè che viaggiano a velocità sempre superiore a quella della luce) con massa immaginaria "im" ( dove i è la radice quadrata di -1 e m e la massa) che "forse" fino ad oggi non sono mai state osservate ma che potrebbero esistere senza violare la relatività di Einstein. I tachioni per loro natura potrebbero viaggiare solo a velocità superiore a quella della luce senza mai poter scendere sotto tale valore limite di 300.000 km/s, insomma sarebbero, relativisticamente parlando, speculari alle particelle di massa reale, ma prima di prendere in esame la teoria dei tachioni proviamo per favore a vedere se esiste un errore sistematico che porti involontariamente a questo inatteso risultato. Solo dopo si potrà dire di aver scritto un nuovo capitolo della storia della scienza e avere fatto un passo avanti nella conoscenza.

Per chi fosse interessato l'articolo originale relativo alla misura fatta dai ricercatori di OPERA lo potete trovare qui.

24 commenti

Angelo ha detto...

Vorrei porvi una valutazione: Se eliminiamo il determinismo che regola la teoria della relatività di Einstein, coscienti che "c" non sia più un valore assoluto, possiamo assimilarla alla meccanica dei quanti dove "c" è una funzione d'onda ed il risultato dell'equazione cambia con essa rendendo compatibili le due teorie che fino ad oggi, pur entrambe confutate empiricamente, sembravano contrapposte.

Giordano ha detto...

Egregio Prof. Auci,
Quello che Lei afferma è vero, le nuove scoperte non cancellano le conoscenze acquisite (specie se queste sono sulla strada giusta) le possono solo migliorare, quindi (se è sicuro) mettiamoci l’anima in pace, perché se c’è stato un errore nella misurazione della velocità dei neutrini verrà sicuramente trovato.

Il problema è un altro, ma le teorie di Einstein sono giuste? Rispettano i principi o gli assiomi consolidati della fisica?
La mia risposta qui è NO.
Allora io le chiedo perché Lei non mantiene la stessa pignoleria avuta con l’esperimento dei neutrini?
Forse perché Einstein è genio e merita rispetto? Anche Aristotele è stato un uomo fuori dal comune ed è ricordato ancora adesso dopo 2400 anni come un grande filosofo, ma sappiamo bene che la sua visione del moto era sbagliata, abbiamo dovuto aspettare Galileo Galilei per capire, ma oggi dopo 400 anni conviviamo tranquillamente con la relatività classica e con la relatività ristretta, qui forse c’è qualcosa che non funziona, se l’è mai chiesto?

Su Ulisse.it fu fatta questa domanda:
Perché per la luce non è possibile applicare il principio di relatività galileiana?
La risposta del Professore fu: Secondo il principio di relatività galileiano le velocità di corpi in moto relativo si sommano vettorialmente. Questo significa per esempio che, rispetto ad un osservatore fermo sulla terra, la velocità di una persona che cammina su un aereo in volo è la somma della velocità dell'aereo e della velocità della persona rispetto all'aereo (supponendo che si muovano entrambi nella stessa direzione). Se cercassimo di applicare questo principio a un raggio di luce laser emesso nella direzione di moto dell'aereo, dovremmo concludere che la velocità del fascio di luce, rispetto all'osservatore al suolo, sarebbe uguale alla somma della velocità della luce più la velocità dell'aereo, cioè sarebbe superiore alla velocità della luce. Ma tutte le esperienze ci hanno dimostrato che la velocità della luce è sempre la stessa in qualsiasi sistema di riferimento. Ne segue che il principio di relatività galileiano porta a una contraddizione con l'esperienza sperimentale. È nel tentativo di superare questo paradosso che Einstein arrivò a formulare la relatività ristretta.

Adesso Le espongo il mio punto di vista:
immaginiamo di eseguire con me un semplice esperimento per verificare se la relatività galileiana è valida o meno anche per la luce. Per far questo immaginiamo di stare all’interno di un aereo che vola intorno alla Terra a 7.000 m di altezza così da sentire bene l’influenza gravitazionale, voliamo con un moto continuo uniforme di 1.000km/ora, noi all’interno dell’aereo eseguiamo oltre ai soliti esperimenti “galileiani”, come verificare il volo libero di una farfalla o una goccia che cade perpendicolarmente da un vaso in una bottiglia, effettuiamo un nuovo esperimento, prendiamo una torcia laser e dal fondo della fusoliera illuminiamo la cabina di pilotaggio, successivamente con uno strumento apposito (un interferometro) misuriamo la reale velocità del raggio di luce, qui vediamo che la velocità è di 299.792.458 m/s, questa velocità è identica sia se l’esperimento lo eseguiamo nel verso del moto dell’aereo sia se lo eseguiamo contro il moto dell’aereo, fatto l’esperimento capiamo però che la luce viaggia con l’aereo, perciò il suo risultato è scontato, è l’esperimento a non essere valido, così facciamo un’ulteriore prova, questa volta dall’esterno dell’aereo, da un punto fisso lontano un osservatore esterno con la stessa torcia laser ci illumina prima da davanti poi da dietro all’aereo, anche qui misuriamo il raggio di luce e ci accorgiamo che la velocità è rimasta comunque invariata, adesso siamo un po’ demoralizzati dobbiamo ammettere la sconfitta,

continua nella seconda parte...

Giordano ha detto...

riproviamo l’esperimento guardando meglio con attenzione i raggi di luce, qui ci accorgiamo che ci sono delle lievissime differenze nelle due prove, è vero la velocità è identica ma percepiamo delle deboli differenze nella luce, guardiamo meglio la luce e constatiamo che cambia leggermente nell’intensità, ci domandiamo forse è solo una nostra sensazione?
Per essere sicuri ci procuriamo uno spettrometro, è uno strumento per misurare la frequenza della luce, riproviamo l’esperimento e misuriamo la frequenza del raggio, qui ci accorgiamo che il raggio esterno che viene dal davanti risulta più energetico cioè ha una frequenza più alta, di quello che invece viene da dietro che risulta più debole con una frequenza più bassa, questa differenza in frequenza nelle due misurazioni ci da sempre la stessa velocità di 1.000km/ora, esattamente la velocità dell’aereo.
Constatiamo che una differenza nella luce è stata trovata ed è sostanziale nella sua potenza (frequenza del raggio), anche se la velocità del raggio è rimasta invariata, la luce ha subito un’alterazione nella sua frequenza, infatti la luce che ci viene incontro ha un energia più alta di quella che da noi s’allontana.

Per capire cosa succede le faccio un esempio, se la luce fosse un immaginario treno merci con tanti vagoni, quando il treno ci viene da davanti i suoi vagoni sono vicini, invece quando il treno ci viene da dietro i suoi vagoni sono più diradati. Qui vediamo che la velocità del treno (la luce) è rimasta invariata ma la frequenza dei vagoni merci cambia nella misura esatta della velocità dell’aereo.
Nella relatività galileiana si afferma che dovremmo sommare le due velocità vettoriali, ma la luce nel muoversi ha un moto ondulatorio, ed è proprio per questo che con il moto aggiuntivo la luce aumenta solamente la sua frequenza lasciando inalterata la velocità.
Nella mia esposizione voglio far notare che quando noi assistiamo ad un aumento della velocità (somma di velocità) o ad un aumento della frequenza, nella sostanza abbiamo la stessa cosa, perché dico questo?
Le faccio un esempio, immaginiamo di poter vedere e contare i fotoni di luce della torcia laser posta all’esterno mentre attraversano l’aereo, qui noteremo nel raggio una frequenza maggiore quando la luce ci viene incontro e una frequenza minore quando dalla luce ci allontaniamo, il numero dei fotoni contati con un aumento di frequenza sarà pari al numero dei fotoni contati se avessimo avuto un aumento della velocità, perché in tutte e due i casi vedremmo passare le stesse particelle di luce che transiterebbero con un aumento della velocità (velocità dell’aereo o della sorgente). La particolarità che ha la luce di assorbire un aumento di velocità con un aumento della frequenza non cambia la sostanza dell’esperimento, la relatività galileiana è comunque rispettata.

Adesso abbiamo trovato una differenza evidente!! La velocità è rimasta invariata ma la frequenza dei vagoni/onde di luce ci permette di affermare; anche se la luce mantiene la stessa velocità rispetta la relatività galileiana.
Adesso la mia domanda è solo questa, c’è un errore nella mia spiegazione?
Perché la relatività ristretta non è stata esaminata a fondo per capire se è valida?

Se vuole possiamo continuare sulle contraddizioni e gli errori fatti da Einstein, così possiamo dare ai suoi lettori due punti di vista contrapposti, le mie ragioni sono su: www.lafisica.info
Sarei onorato di partecipare con Lei ad uno scontro di logica leale per capire la relatività.

P.S.
Come Lei sa, il moto di deriva per l’esperimento fatto non ha nessuna influenza numerica, come non potevano trovare nessun moto d’etere Michelson e Morley perché se mi metto a rimbalzare una pallina di gomma su un aereo in volo non posso capire a quale velocità va l’aereo proprio perché sia l’aereo, sia la pallina, hanno la stesse velocità vettoriale uniforme.

Cordialmente la saluto

Cristina ha detto...

Gentile Prof. Auci,
sono una di quelle tre persone nel mondo che continua a pensare che la relatività di Einstein non venga messa in crisi dalla velocità dei neutrini. Penso che il suddetto avrebbe fatto salti di gioia nel sapere che era possibile andare... oltre. Ma nella mia somma ignoranza da biologa domando se realmente Einstein aveva affermato che non fosse possibile superare la velocità della luce. In quel caso parliamo di fotoni, a massa zero, qui siamo di fronte a dei neutrini che una massa seppur piccola ce l'hanno. E poi, è curioso che un oggetto dotato di massa sia più veloce di un'onda (a massa zero). O no?
La ringrazio.

Max ha detto...

Per Giordano:

Prova a leggere questo, non è forse quel che dici tu?

http://arxiv.org/abs/1003.3861v1

La fisica non è solo quella che si studia a scuola e poi le trasformazioni di Galileo sono il limite a v<<c delle trasformazioni di Lorentz, si tratta solo di non porre sempre se stessi e le proprie convinzioni davanti a tutto.
Cordialmente
Massimo Auci

Max ha detto...

Per Cristina:

Prometto che scriverò quaalcosa in relazione a queste curiosità ma per il momento è corretto dire che tultta la nateria ordinaria rispetta la relatività e c è il limite non superabile. NEL SENSO CHE NON POSSO PROPRIO CON CONTINUITA' ARRIVARCI. La relatività ammette anche altri tipi di soluzioni compatibili, potremmo forse, dico forse, trovarci in uno di questi casi.

Giordano ha detto...

Egregio Prof. Auci,
la ringrazio per la pubblicazione del mio lungo commento,
ho scaricato la sua teoria ponte “Bridge Theory”
Il mio inglese non è abbastanza tecnico, ma a me non sembra proprio che la sua teoria dica quello che io affermo. Può darmi la versione in italiano per capire meglio? Grazie.

In merito alla sua risposta mi sembra che ha eluso l’argomento.
La fisica che si studia a scuola se capita è utile per comprendere e giudicare anche le teorie più elaborate, comunque se alcuni lettori faticano a capire la fisica, siamo noi che dobbiamo chiarire l’esposizione delle nostre idee, il mio sito ha proprio questo scopo, far avvicinare il grande pubblico alla fisica di base, sentire il bisogno di capire i fatti che ci circondano www.lafisica.info .

Parlando della trasformazione di Lorentz, è stata usata impropriamente da Einstein, cioè utilizzata per avere un risultato coerente ma dando una giustificazione sbagliata, solo per superare il suo problema della velocità della luce.

Se Lei è sempre disponibile, perché non verifichiamo insieme gli errori (PER ME) commessi nelle teorie di Einstein, o preferisce che i suoi lettori possano o devano accettare le teorie senza capirle?
La conoscenza è un patrimonio comune, se io affermo un concetto errato Lei può smentirlo con le prove logiche e i principi fondamentali della fisica.
Cordialmente la saluto

Max ha detto...

Per Giordano:
Dato che non sono assolutamente d'accordo e mi sembra che ci sia un po' di confusione, appena possibile scriverò un pezzo a riguardo.

Cordiali saluti

Anonimo ha detto...

"...Neutrino e laboratorio hanno quindi una velocità relativa variabile non trascurabile che si dovrebbe comunque valutare, cosa che mi sembra non sia stata fatta. ..."

Rispetto al riferimento delle stelle fisse, le velocità di rotazione intorno al proprio asse, di rivoluzione intorno al Sole e di rivoluzione intorno al centro della galassia, della Terra, sono, rispettivamente, di circa 0.5km/s, 30km/s e 200km/s. Tenendo conto solo del contributo maggiore, nei 2,4ms necessari ai neutrini per raggiungere il Gran Sasso, la Terra si sposta di circa 500m. Naturalmente bisogna tenere conto solo della componente di tale spostamento nella direzione di moto dei neutrini, il che potrebbe spiegare i 18m di "anticipo" dei neutrini. Però mi chiedo: è giusto tenere conto di questo moto? voglio dire: gli effetti di tali moti non si devono applicare sia alla sorgente dei neutrini che ad OPERA, ottenendo un effetto netto nullo? In altre parole, se vediamo la Terra come un riferimento inerziale che si muove nella galassia (approssimativamente con moto rettilineo uniforme), ai fini del calcolo della velocità dei neutrini non possiamo trascurarne il moto? Ho detto qualche stupidaggine?

Giordano ha detto...

Egregio Prof. Auci,
aspetterò con piacere un suo chiarimento per capire meglio il problema sollevato.
Cordialmente la saluto

Per anonimo,
per me) no non hai detto una stupidaggine.
Ciao

Anonimo ha detto...

Comunque ci sono fisici (accademici) che stavano lavorando a teorie della relatività che estendessero quella di Einstein. In questo forum ho trovato una buona discussione a riguardo:

http://www.scienzematematiche.it/forum/viewtopic.php?f=51&t=3230

Anonimo ha detto...

E' stato detto......Gran Sasso, la Terra si sposta di circa 500m. Naturalmente bisogna tenere conto solo della componente di tale spostamento nella direzione di moto dei neutrini, il che potrebbe spiegare i 18m di "anticipo" dei neutrini. Però mi chiedo: è giusto tenere conto di questo moto?.....
chiedo: se il movimento relativo della terra rispetto al sole e, il movimento rispetto alla galassia influissero sula velocità relativa dei neutrini, facendo misurazioni in vari periodi dell'anno, si dovrebbero avere risultati diversi?

Giulio ha detto...

Premetto che sono uno studente appena diplomato, e che ho giusto letto qualche libro per informarmi di più.

Io non ho la preparazione necessaria per esprimere un giudizio sulla validità o meno delle rilevazioni recenti, ma mi chiedo: la relatività si è veramente "frantumata, sbriciolata, disintegrata" [cit. da un giornale/blog su internet]. L'equazione E = mc^2 sarebbe ancora valida se le rilevazioni venissero confermate?

Max ha detto...

Per anonimo: la Terra viaggia ad una velocità che può essere considerata costante in una direzione che rispetto ad un riferimento assoluto cambia nel tempo pari passo a quella dei neutrini, ma dopo il lancio di un neutrino quasi totalmente privo di inerzia, lui procede in linea retta con la stessa direzione che aveva al momento del lancio mentre il bersaglio con inerzia si sposta, per cui per centrare il bersaglio occorre anticipare la traiettoria dei neutrini. Se però oltre a spostarsi il bersaglio si avvicina di 18m nella direzione dei arrivo dei neutrini, ovviamente arrivano prima del dovuto. Ma questo è tutto da verificare.

Anonimo ha detto...

...ma dopo il lancio di un neutrino quasi totalmente privo di inerzia, lui procede in linea retta con la stessa direzione che aveva al momento del lancio mentre il bersaglio con inerzia si sposta...

Quindi se facciamo il classico esperimento del cannone in movimento, nel quale la palla sparata verso l'alto ricade dentro la canna, con una palla di massa nulla, la palla non ricade più dentro la canna?

Se è così, allora mi sembra un miracolo che i neutrini riescano a colpire OPERA. Se la terra si sposta di 500m, e 18m è la componente nella direzione di moto dei neutrini, possibile che la componente ortogonale al moto sia tanto piccola da permettere ai neutrini di centrare ancora OPERA, la cui larghezza è di soli 7m? Scomponendo lo spostamento di 500m nelle due direzioni, se lo spostamento parallelo è di 18m, quello perpendicolare dovrebbe essere di 499,7m. Mi sto incartando o mi sfugge qualcosa?

Max ha detto...

Per Anonimo: ... beh, tecnicamente una massa nulla non potrebbe essere neanche "sparata" perché non vale F = m a, se m = 0 segue che anche F = 0 e se un corpo nel vuoto viaggia a velocità costante "qualunque essa sia" con massa estremamente piccola, in un campo di forza subisce meno effetti, poi non dimentichiamo che qui non vale la meccanica newtoniana, il neutrino è descritto da un'onda e non da una pallina di materia. Solo nel momento in cui interagisce con altra materia e viene rivelato si comporta come una particella materiale. Quindi i neutrini essendo neutri e con massa trascurabile se ne infischiano di campi gravitazionali ed elettromagnetici e una volta emessi in una direzione, continuano in quella direzione.

Per Giulio: ... non bisogna dare retta ai giornali, scrivono tante stupidaggini. Ti rispondo con una battuta... "se le misurazioni di OPERA venissero confermate e i giornali avessero ragione per il principio di causa ed effetto Hiroshima e Nagasaki non sarebbero mai state distrutte dalle bombe atomiche che non sono mai esistite perché non è vero che E = mc^2 e gli USA sarebbero ancora in guerra con il Giappone" ... ti pare sensato?

Io sostengo esattamente il contrario. La relatività vale, altro se vale! Questo indipendentemente dai risultati e da quello che scrivono i giornali. Forse potrebbero cambiare alcune regole e si aprirebbero nuovi scenari.

Giordano ha detto...

Per Anonimo
Qui per me ti sei incartato.
Il moto continuo della Terra è all’interno di tutti noi, delle particelle con massa rilevante, dei neutrini con una massa minima come nei fotoni di luce privi di massa.
Quando si effettua il lancio: di un protone o di un neutrino come di un fotone, tutti mantengono lo stesso moto continuo uniforme, quindi la stessa direzione della Terra.
La loro diversa inerzia influisce come freno nell’avanzare, dato che queste particelle non vengono lanciate nel vuoto, perciò il fotone senza un inerzia “dovrebbe” viaggiare più veloce.
Qui dico dovrebbe perché “forse” leggendo l’esperimento effettuato, il neutrino con una massa davvero minima riesce a superare tutto senza problematiche e più agevolmente del fotone, perché forse và più veloce della luce.
Ciao

Max ha detto...

... perdonate, ma questo quadretto riferito alle stupidaggini di questi giorni e preso in prestito dal sito di Paolo Attivissimo è troppo bello:

“Ogni mattina, un neutrino si sveglia e sa che dovrà correre più veloce della luce. Ogni mattina, la luce si sveglia e sa che dovrà arrivare al Gran Sasso prima del neutrino. Ogni mattina, non importa che tu sia neutrino o luce, ti toccherà ascoltare le minchiate della Gelmini che si è laureata a 732 km da casa e non riesce ad uscire dal tunnel.”

Claudio Pulcher ha detto...

Siamo comodamente assisi sulle equazione della relitività ristretta, ed i neutrini extra-luminali ci danno un certo fastidio. Sembra che non ci siamo neppure accorti che quella vecchia teoria ci ha sbattuto una porta in faccia, negandoci la possibilità di concepire una cornice universale chiamata 'realtà'.
Cordialmente
Claudio Pulcher

Claudio Pulcher ha detto...

Siamo comodamente adagiati sulle equazioni di Lorentz - ma il buon Albert E. ci avverte che qualcosa come la 'realtà' non è più raggiungibile, se non entro limiti precisi. Auspico che la sola ipotesi di neutrini super-luminali ci riporti a riconsiderare queste basi, date per certe seppure assolutamente non 'digerite' nella nostra cultura (anche scientifica).
Cordialmente
Claudio Pulcher

Anonimo ha detto...

Domanda da parte di un profano: i neutrini, nel loro spostamento da Ginevra al Gran Sasso, ad un certo punto sono molto più vicini al centro della terra rispetto ai laboratori (una decina di Km). L'eperimento di Hafele e Keating ha dimostrato che la gravità influenza il trascorrere del tempo. Questo può modificare il risultato finale?

Anonimo ha detto...

L'eperimento di Hafele e Keating ha dimostrato che la gravità influenza il trascorrere del tempo. Questo può modificare il risultato finale?

I due orologi si trovano uno al CERN ed uno nei laboratori del Gran Sasso, per cui non risentono nessun effetto gravitazionale. Il fatto che i neutrini passino 10km "più sotto", non c'entra nulla.

PS: se conosci l'esperimento di Hafele e Keating...tanto profano non devi essere :-))

Anonimo ha detto...

Vorrei provare a rispondere alla interessante questione di chi chiede se gli effetti del moto della Terra hanno una qualche influenza sulla misura del tempo di volo dei neutrini dal CERN al Gran Sasso.
Innanzitutto, in risposta al commento di Anonimo del 26 settembre 2011 11:12, che dice "Se è così, allora mi sembra un miracolo che i neutrini riescano a colpire OPERA. Se la terra si sposta di 500m, e 18m è la componente nella direzione di moto dei neutrini, possibile che la componente ortogonale al moto sia tanto piccola da permettere ai neutrini di centrare ancora OPERA, la cui larghezza è di soli 7m?"
In realtà, il fascio di neutrini dal CERN arriva al Gran Sasso non collimato, ovvero disperso su un'area di centinaia di metri. Infatti, oltre a colpire il rivelatore OPERA, investe tutti gli altri apparati presenti nelle gallerie sotterranee (ICARUS, BOREXINO e LVD in particolare).
E' stato poi osservato che potrebbe essere interessante valutare cosa succede alla misura del tempo di volo nelle varie stagioni, o magari la differenza tra notte e giorno. In realtà gli scienziati di OPERA ci hanno già pensato :-) e l'hanno fatto. Ebbene, non emergono differenze significative nella misura del tempo di volo in stagioni diverse, o tra notte e giorno.
Queste informazioni si trovano nel preprint della collaborazione OPERA che trovate qui arxiv.org/abs/1109.4897

Ciao a tutti
Andrea

Anonimo ha detto...

Nel mio post appena sopra ho erroneamente scritto "disperso su un'area di centinaia di metri". E' sbagliato (a parte che ho dimenticato un "quadrati" dopo metri). Si tratta di un'area circolare di circa 3 km di diametro, quindi la dispersione del fascio di neutrini è ancora più notevole. Il resto del post è corretto.
Ciao e scusate il refuso!
Andrea