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PUGLIA: L'ACCELERATORE EUROPEO PER LA RICERCA E L'INDUSTRIA

Riceviamo dal DISTI e volentieri ripubblichiamo

La Puglia si candida ad accogliere SuperB, uno dei 12 "progetti bandiera" individuati dal MIUR

di Elisabetta Durante




Si chiamano “progetti bandiera”: un gran bel nome per quello che, ci auguriamo, sarà un gran bel programma.

Si tratta dei dodici progetti strategici del Programma nazionale di Ricerca appena decisi dal Miur ed orientati, secondo le intenzioni del Ministro Gelmini, a potenziare il nostro arsenale scientifico nei settori energetico, ambientale, aerospaziale, biomedico, nano e biotecnologico ecc.

Tra questi, alcuni riguardano da vicino la Puglia: sono i progetti “RitMare”, che si occuperà di pesca e coste, e “SuperB”, per ospitare il quale è candidato anche un sito pugliese.

SuperB è un acceleratore ideato dall’INFN (Istituto nazionale di fisica nucleare) e progettato dal fisico pugliese Pantaleo Raimondi, considerato uno dei maggiori specialisti del mondo.

Destinato alla ricerca sia scientifica che industriale, questo acceleratore di nuova generazione (Super B factory, tecnologia che i fisici italiani, a Frascati come a Stanford, hanno già dimostrato di padroneggiare) sarà un acceleratore di particelle di rilevanza internazionale, in grado non solo di valorizzare i nostri cervelli, ma anche di attrarne dall’estero: in particolare da Europa e Usa, paesi direttamente coinvolti nella sua realizzazione, per la quale saranno investiti nei prossimi sei anni 650 milioni (250 a carico del nostro paese, 19 dei quali già erogati).

Quale sia il valore aggiunto del progetto lo spiega in poche parole Roberto Petronzio, presidente dell’Infn : SuperB consentirà ai fisici di indagare sempre più a fondo la natura dell’Universo (*), ma aprirà anche la strada a ricerche interdisciplinari, che vanno dalla biologia alle nanotecnologie. Non è infatti un caso che uno dei partner sia IIT, Istituto Italiano di Tecnologia diretto da un altro noto fisico pugliese, Roberto Cingolani.

SuperB fornirà, infatti, una sorgente di luce ad alta brillanza che farà dell’acceleratore un prezioso strumento di sviluppo nei settori della Biologia,Chimica e ambiente, Beni Culturali , Microelettronica, Diagnostica e applicazioni mediche, Materiali innovativi , Nanotecnologie (campo in cui la Puglia vanta una realtà di pregio come NNL, Nanotech National Laboratory di Lecce).

Tra i molti esempi di ricadute: radiografie superveloci, scansioni radiografiche di grandi oggetti (ad es. container), studio di complessi processi biochimici, indagini molecolari sulla struttura dei materiali, creazione di microdispositivi in oggetti come dispenser sottocutanei di farmaci ecc.
Il progetto, secondo il Direttore della sezione Infn di Bari Eugenio Nappi, potrebbe rivelarsi un potente volano anche, in particolare, per lo sviluppo della regione che riuscirà ad ospitare un'infrastruttura di tale valore strategico.

(*) Il progetto SuperB si basa sull’idea che si possano ottenere risultati importanti anche con energie più basse e con acceleratori più piccoli rispetto ai grandi acceleratori come LHC (CERN). La sfida consiste nel creare fasci di particelle supercompatti, corti ma molto densi, per moltiplicare il numero degli scontri tra particelle e delle reazioni prodotte. L'incrocio ad angolo dei fasci è un punto di forza di SuperB, poichè permette a un pacchetto di particelle di muoversi esattamente sullo stesso percorso di quello che si muove in senso inverso.
Le simulazioni mostrano che SuperB potrà produrre 1000 coppie di mesoni B, altrettante coppie di leptoni tau, e diverse migliaia di mesoni D al secondo. Il che è un record mondiale.

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