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MEDAGLIA ZELDOVICH DI ASTROFISICA A VITO SGUERA


Per la prima volta è un italiano, Vito Sguera dell'INAF, ad aggiudicarsi la Zeldovich Medal per l'astrofisica, un ambìto riconoscimento internazionale per ricercatori under-35.




Il riconoscimento è dovuto alla scoperta di una nuova classe di sorgenti, i "Supergiant fast X-ray transients" ottenuto utilizzando i dati del satellite dell'ESA Integral (INTErnational Gamma-Ray Astrophysics Laboratory), il telescopio spaziale dell'Agenzia Spaziale Europea che è anche il più sensibile telescopio a raggi gamma mai sviluppato, nonché il più pesante satellite scientifico europeo inviato nello spazio.

L'oggetto celeste studiato da Sguera è un sistema binario: un sistema composto da due stelle che orbitano vicendevolmente (vedi immagine) attorno a un punto comune, il centro di massa del sistema).

Queste in particolare emettono raggi X e sono composte tipicamente da una stella di sequenza principale (come il nostro Sole per intenderci) e da un oggetto compatto (una nana bianca, una stella di neutroni o un buco nero).

Quando sono sufficientemente vicine, questa coppia di stelle emettono raggi X. La materia della stella "normale" di essere attirata dalla gravità esercitata dall'oggetto compatto.

I raggi X provengono dalle regioni attorno l'oggetto collassato dove la materia in caduta è riscaldata a temperature dell'ordine dei dieci milioni di gradi.

La ricerca su Arxiv

Fonte: ESA

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